Inchiesta Juventus, è pronta in procura a Torino la richiesta di rinvio a giudizio per Andrea Agnelli e gli altri indagati
L'amministratore delegato di Exor John Elkann: "Juventus non ha bisogno di nuovo capitale. La situazione è molto chiara".
È pronta in procura a Torino la richiesta di rinvio a giudizio nell'inchiesta sui conti della Juventus. Il provvedimento riguarda Andrea Agnelli e quasi tutte le altre persone che nelle scorse settimane avevano ricevuto l'avviso di chiusura indagini: la posizione di alcuni è stata stralciata in vista di una probabile richiesta di archiviazione.
"Juventus non ha bisogno di nuovo capitale. La situazione è molto chiara - ha aggiunto - così come la direzione verso cui proseguire". "Juventus - ha sottolineato - avrà un nuovo consiglio di amministrazione presieduto da un professionista di qualità come Gianluca Ferrero, un valido direttore generale e un allenatore molto forte. "Il calcio - ha spiegato - è un settore di valore e pensiamo che con gli ingredienti che ha Juventus abbia la capacità di diventare una società di valore ancora maggiore rispetto a quello che ha oggi".
Lo ha detto l'amministratore delegato di Exor John Elkann rispondendo alle domande degli analisti finanziari.
"Le contestazioni della Procura non paiono fondate e non paiono, peraltro, né quanto a presupposti, né quanto a conclusioni, allineate con i rilievi contenuti nella delibera Consob del 19 ottobre 2022". Lo scrive, in una nota, la Juventus. "sulla base di un solido set di pareri di primari professionisti legali e contabili".
Si tratta - spiega la nota - di "una conclusione unanime dei nove consiglieri" della Juventus in carica alla data del 28 novembre, secondo i quali - proprio in base al parere degli esperti, "il trattamento contabile adottato nei bilanci rientra tra quelli consentiti dagli applicabili principi contabili". In merito alle contestazioni, "la Procura afferma l'artificialità di plusvalenze e la fittizietà delle rinunce stipendi, mentre Consob contesta un valore considerevolmente minore di plusvalenze, peraltro senza menzione di falso in bilancio, e non contesta l'efficacia giuridica delle rinunce stipendi, né, con specifico riguardo alla cosiddetta 'manovra stipendi' 2020/2021, la natura giuridicamente non-vincolante, delle cosiddette scritture integrative in corso di negoziazione nell'aprile/maggio 2021".
Per la Juventus, "inoltre, la correzione dei bilanci, con il limitato profilo delle cosiddette 'manovre' stipendi 2020 e 2021 è stata decisa in via di adozione di una prospettiva di accentuata ed estrema prudenza e ha effetti contabili ritenuti, anche con l'ausilio di esperti indipendenti , di ordine non rilevante, in particolar modo sul patrimonio netto della Società al 30 giugno 2022. Juventus "confida, infine, che, proprio in ragione della ritenuta assenza di qualsivoglia alterazione dei bilanci contestati, le conclusioni delle autorità sportive (che già si sono espresse, con riguardo al tema plusvalenze, in senso favorevole a Juventus) non cambieranno: in assenza di alcuna alterazione contabile, ogni sanzione sportiva risulterebbe del tutto infondata". "Nella convinzione di aver operato sempre correttamente, - conclude la nota - Juventus FC intende far valere le proprie ragioni e difendere i propri interessi, societari, economici e sportivi, in tutte le sedi".