Carmagnola, carenza di medici al pronto soccorso San Lorenzo
I sindacati: "Se si continua così non basteranno più nemmeno i medici che vengono chiamati a gettone".
In Piemonte c'è carenza di medici nei vari nosocomi. Da tempo ormai i sindacati lamentano le carenze di organico che rischia di compromettere le varie attività che si offrono ai cittadini, in primis quella dei pronto soccorsi nella cintura di Torino ma anche nel resto del territorio regionale.
Fuga di personale verso ospedali più appetibili
I sindacati non solo lamentano la carenza di risorse umane ma anche la fuga dagli ospedali, come il San Lorenzo di Carmagnola, situato a pochi chilometri dalla città dei quattro fiumi. Molti medici infatti puntano i propri orizzonti lavorativi verso ospedali più incoraggianti, dove spesso si guadagna anche di più.
“Al momento siamo rimasti con tre internisti e sette chirurghi – spiegano le organizzazioni sindacali del nosocomio -, e si devono sdoppiare anche con le attività di ambulatorio. I medici vanno via e ne risente inevitabilmente la qualità del servizio. Se si continua così non basteranno più nemmeno i medici che vengono chiamati a gettone, pagati tra l’altro profumatamente. Il rischio è di una nuova chiusura del pronto soccorso, magari parziale. Perché altre soluzioni non si vedono all’orizzonte con gli attuali numeri di colleghi in servizio”.
Come riportato da Prima Cuneo, anche nel basso Piemonte la situazione rischia di peggiorare se non ci sarà un'inversione di rotta da parte degli enti preposti. Nell'ASL1 di Cuneo, ad esempio, mancano all'appello 70 medici il che spinge la struttura a cercare il nuovo personale tra i cosiddetti "gettonisti".
"Ci sono casi di colleghi che si sono licenziati come dipendenti per poi rientrare come lavoratori a gettoni assunti da una cooperativa" - ha spiegato alla TGR, Chiara Rivetti segretaria regionale ANAAO -