Usa troppe ore il telefono e si ammala di tumore: Inail costretta a dare un'indennità
La nota dei legali: "Si tratta di una sentenza importante scritta da scienziati fra scienziati in cui il ruolo dei giuristi è stato marginale, e che dimostra che le radiofrequenze possono causare un tumore".
La Corte d'Appello di Torino ha confermato, tramite una sentenza pronunciata il 2 novembre, che esiste "un'elevata probabilità" che l'uso prolungato del telefono "possa causare un tumore".
Decisione confermata
Il verdetto dei giudici del capoluogo piemontese hanno confermato quindi la decisione, presa tempo fa, del Tribunale di Aosta, di condannare l'Inail a pagare una rendita per malattia professionale (circa 400 euro mensili) ad un tecnico specializzato delle Cogne Acciai Speciali.
La sequenza dei fatti
Tra il 1995 e il 2008, il tecnico valdostano di 63 anni, oggi in pensione, ha usato, per motivi di lavoro, il telefono aziendale per più di 10mila ore, con una media di 2 ore emezza al giorno. Il suo massiccio uso gli ha causato un tumore benigno intracranico e una conseguente sordità dell’orecchio sinistro.
Nel 2020 il Tribunale di Aosta ha riconosciuto il nesso causale tra l'utilizzo del cellulare e l'insorgenza del neurinoma del nervo acustico però la decisione non è stata accolta con favore dall'Inail, che si è successivamente impuntata e ha chiesto un ricorso e la nuova consulenza. Vista questa presa di posizione da parte dell'ente, l'uomo ha deciso di rivolgersi agli avvocati Stefano Bertone, Chiara Gribaudo e Jacopo Giunta dello Studio Ambrosio & Commodo, che lo hanno sostenuto nella sua battaglia.
La Corte ha poi nominato come consulente il professore Roberto Albera, ordinario di Otorinolaringoiatra dell'Università di Torino che ha sottolineato nella consulenza tecnica:
"Appare ben evidente che al momento l'etiologia del neurinoma dell'acustico non è conosciuta - afferma - ma che tra i fattori concasuali vi sia l'esposizione a radiofrequenze se la dose espositiva è stata di sufficiente entità".
La nota dei legali:
"Si tratta di una sentenza importante scritta da scienziati fra scienziati in cui il ruolo dei giuristi è stato marginale, e che dimostra che le radiofrequenze possono causare un tumore".
Unico caso in Italia?
Quest'ultimo caso non è l'unico in Italia. Sempre la corte d’Appello del capoluogo piemontese, in passato, ha emesso un verdetto simile, dando ragione a Roberto Romeo, ex dipendente di Telecom Italia, (assistito dallo stesso studio legale del tecnico valdostano), riconoscendogli un risarcimento per la prolungata esposizione alle frequenze emesse dal cellulare.