Nuove regole per l'aborto farmacologico: saranno possibili solo in ospedale
Cambia totalmente la funzione del consultorio e arrivano gli sportelli pro vita negli ospedali.
A seguito dell’emanazione da parte del Ministero della Salute delle Linee di indirizzo sull’interruzione farmacologica volontaria di gravidanza, la Regione Piemonte ha avviato una verifica di carattere giuridico sulla compatibilità di tali Linee con la legge 194/1978 che disciplina la materia.
Il confronto con altre realtà
Fondamentale l'avvio di un confronto con esponenti delle diverse realtà sanitarie e sociali, tra le quali la Federazione Federvi.PA. e il dottor Silvio Viale, responsabile del Servizio Unificato Interruzioni volontarie gravidanze dell’Ospedale Sant’Anna di Torino che ha portato alla decisione di emanare una circolare di chiarimento e indirizzo destinata ad Aso e Asl piemontesi.
Cosa dice la circolare
I punti fondamentali sono
• il divieto di aborto farmacologico direttamente nei consultori piemontesi, riservando l’attuazione dell’interruzione di gravidanza - anche farmacologica - alle strutture tassativamente elencate nell’art. 8 della legge 194, ovvero in ambito ospedaliero;
• in attuazione dell’art. 2 lett. d della Legge 194, l’attivazione di sportelli informativi all’interno degli ospedali piemontesi, consentita ad idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita (a titolo esemplificativo: il Progetto Gemma avviato da Movimento per la vita e Centri di aiuto alla vita (CAV) con aiuto economico mediante adozione prenatale a distanza, il servizio telefonico SOS Vita, etc);
• per quanto riguarda l'aborto farmacologico le modalità di ricovero sono valutate dal medico e dalla direzione sanitaria.
A commento della circolare in una nota diffusa dalla regione si legge
Il Presidente della Regione Piemonte, l’Assessore alla Sanità e l’Assessore agli Affari legali sottolineano che tali indirizzi rispondono alla volontà, unanimemente condivisa dalla Giunta regionale e dai Presidenti dei Gruppi Consiliari di maggioranza, di garantire il pieno rispetto di tutte quelle disposizioni della legge nazionale 194/1978 poste a: garanzia della piena libertà di scelta della donna se interrompere volontariamente la gravidanza o se proseguirla superando le cause che potrebbero indurre all'interruzione con la tutela sociale della maternità; garanzia del perseguimento di pratiche abortive rispettose dell'integrità fisica e psichica della donna, della sua dignità personale e meno rischiose per l'interruzione della gravidanza.
Grande soddisfazione del centrodestra
L’assessore regionale agli Affari Legali, Maurizio Marrone si ritiene particolarmente soddisfatto di tutti i punti della circolare e affermando
Difendere il ruolo di informazione, approfondimento e assistenza dei consultori, riconosciuto dalla legge 194, rispetto al tentativo di Speranza di trasformarli in luoghi di esecuzione dell’aborto, insieme alla decisione di consentire sportelli informativi del volontariato pro vita negli ospedali, è una vittoria non tanto e non solo di Fratelli d’Italia, ma della libertà di scelta della donna, perché una vera scelta è tra due possibilità. Sono felice che tutto il centrodestra si sia unito attorno a questa linea politica che porrà il Piemonte come esempio per tante altre Regioni nel pretendere il rispetto di tutta la 194 e non solo della parte che piace alla sinistra.