Il grido disperato dei riders tra cottimo e assenza di tutele statali
Mercoledì 19 ottobre, presso il tribunale di Torino è andata in scena la prima udienza contro Globo.
Negli ultimi anni, il mondo del lavoro in Italia è cambiato radicalmente. E' aumentato il precariato, soprattutto per i più giovani che fanno sempre più difficoltà a trovare un posto di lavoro con diritti e tutele riconosciuti dalle leggi italiane. La crisi economica del 2008 prima e la pandemia da covid-19 poi, hanno spinto molte aziende a licenziare e a lasciare a casa senza lavoro milioni di persone innescando un calo delle natalità e della nascita e sopravvivenza di tante attività commerciali.
Un mondo sempre più gettonato dove trovare occupazione è quello del delivery che, grazie alla digitalizzazione, ha avuto una crescita esponenziale.
Noi di Prima Torino abbiamo incontrato un ragazzo di 27 anni che lavora come rider, tra Torino e la cintura presso, appunto, un'azienda di delivery.
Fabio (nome di fantasia), che tipo di mondo è quello dei rider?
"E' un lavoro molto ampio e ricco. Ti permette di entrare a contatto con tante persone. E' un tipo di occupazione dove alla base c'è sfruttamento, indipendentemente dall'età. Sono rimasto stupito dalla facilità di questo lavoro soprattutto per come entri, ma ha delle pecche come i "pericoli della strada". Prima di iniziare a correre per le strade come un matto, viene fatta una formazione per l'app da parte dell'aziende di delivery, su come svolgere il lavoro.
Con il passare del tempo sono cambiate le cose: sono stati attuati degli algoritmi per i licenziamenti automatici anche se, in alcuni (e rari) casi, c'è la supervisione di una persona fisica. Molte aziende lavorano nell'ombra grazie al vuoto legislativo".
Che cosa andrebbe fatto per tutelare i lavoratori rider?
"Partiamo da un presupposto: c'è sempre più crisi occupazionale in Italia. Queste aziende giocano su questo. Hanno quindi potere contrattuale e diventa perciò difficile fare certe battaglie, soprattutto da parte di chi è in difficoltà economica. Le battaglie che avvengono dal basso sono le migliori ma molto spesso si scontano con la difficilissima realtà. Bisognerebbe considerare il lavoro del fattorino, come subordinato, con un'assunzione vera e propria. È necessario che diventi un lavoro dignitoso.
Il contratto logistica è al ribasso. Ci va assolutamente un rialzo degli stipendi e mi auguro che venga istituito il salario minimo a livello contrattuale, affinché ogni lavoratore tutelato non sia più sfruttato.
Ci tengo a sottolineare che i lavoratori, negli anni, hanno fatto delle richieste precise".
Ad esempio quali?
"La sicurezza in strada, soprattutto quando c'è maltempo. Chiediamo mezzi aziendali, un hub (deposito) dove ti ricaricare il telefono, riposarsi, prendere il mezzo e diventare come la più grande azienda e-commerce che fa consegne di ogni tipo in tutto il mondo".
Un lavoratore viene rimborsato abbastanza per le spese che ha legate al trasporto, usura del proprio mezzo?
"Serve un inquadramento affinché tutti possano rientrare nelle spese delle consegne che si fanno. Il nostro contratto prevede 7.50€ lordi all'ora più l'indennità sostitutiva di 13esima e 14esima. Il notturno è previsto dalle 10 contratto nazionale in poi da noi, invece, è alle 11. Proprio alle 23 chiude il servizio il che non ti permette di fare ordine. Dopodiché vieni pagato con la maggiorazione del 10 % sui 7.50 e non sugli 8.50, come invece prevede il contratto nazionale".
E' un lavoro gettonato...
"Si, moltissimo. Non è un lavoro per chi vuole mettere su famiglia. Spesso aderiscono studenti, padri di famiglie che sono rimasti senza lavoro. In tanti aderiscono per via della flessibilità. In realtà è soltanto "fittizia": devi dare la disponibilità a lavorare nei week-end e almeno due sere in settimana. Oggigiorno c'è sempre più competitività dovuta all'introduzione di un punteggio. Si tiene conto delle consegne effettuate in orari sia in orari frenetici che non. Il cottimo ti fa vedere soldi ma senza farti vedere i costi e questa cosa mi fa molto male, diciamo così.
Voglio ricordare, infine, che il contratto che noi oggi abbiamo è un contratto firmato sia da CGIL e Cisl e che presenta diverse criticità come la retribuzione e tutto ciò che ho elencato prima".
Qual è la retribuzione giusta che un fattorino dovrebbe avere?
"Almeno 11€ lordi".
Grazie Fabio...
"Grazie a voi per aver dato voce al nostro mondo".
Intanto, mercoledì 19 ottobre, presso il tribunale di Torino è andata in scena la prima udienza di quello che potrebbe essere un processo storico contro Glovo, la nota azienda che permette la consegna a domicilio del cibo attraverso una fitta rete di riders.
(Immagine di repertorio)