Tabaccaio ipnotizzato e rapinato di 8mila euro: due donne arrestate
E' successo in una tabaccheria del Quartiere Santa Rita.
Tabaccaio rapinato da due donne che lo hanno ipnotizzato e sono poi fuggite con 8mila euro: rintracciate e arrestate. Succede a Torino nel quartiere Santa Rita.
Tabaccaio ipnotizzato e rapinato di 8mila euro
Rapina nel quartiere Santa Rita ai danni di un tabaccaio che è stato ipnotizzato e derubato di 8mila euro. Il tutto è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza della tabaccheria.
Per quella rapina sono state fermate due donne di etnia rom, di 35 e 41 anni, una residente in un campo di Orbassano e l'altra itinerante. L'arresto è avvenuto nella giornata di lunedì 17 ottobre 2022 da parte degli agenti del Commissariato di Polizia di Mirafiori.
Assente e incapace di reagire
Le telecamere le hanno riprese mentre, come riporta il codice penale, riducevano "in stato di incapacità di volere e agire la vittima, mediante pratica ipnotica". Nelle riprese si può notare una delle due donne che agita le dita a pochi centimetri dal volto del tabaccaio, poi gli bisbiglia alcune parole e infine gli prende il palmo della mano come per leggere il futuro. Da quel momento in poi il tabaccaio appare come assente e incapace di reagire.
Il tutto è durato diversi minuti ed è successo in una tabaccheria del Quartiere Santa Rita di Torino, il 26 novembre del 2021.
Contestata la rapina
Secondo le indagini portate a termine e coordinate dal pm Roberto Furlan della Procura di Torino, le donne sarebbero riuscite in questo modo a portar via il denaro (l'incasso della giornata di circa 8mila euro) contenuto in una busta bianca posta sul bancone. Per questo motivo il reato che viene contestato loro non è il furto, ma quello più grave di rapina. Oltre all'ipnosi, le due arrestate avrebbero anche messo in mano al tabaccaio un oggetto che avrebbe sprigionato una sostanza narcotizzante.
Denunciata 34enne
Denunciata per gli stessi fatti anche una terza donna di 34 anni, sempre di etnia rom, che al momento della rapina aveva il volto parzialmente coperto, motivo per il quale il gip non ha ritenuto convincente l’identificazione. In questo caso, la donna si impossessava, in concorso con un’altra persona, di 300 euro posti in un salvadanaio da destinarsi a canili e gattili del quartiere.