Frossasco, Sp195: un nuovo progetto per renderla più sicura
L’intervento è cofinanziato dall’Ente di area vasta con il bando per gli investimenti sulla rete stradale provinciale effettuati dai Comuni per il 2020.
Prevede una spesa di 335.000 euro la messa in sicurezza della Strada Provinciale 195 che, su richiesta del Comune di Frossasco, è stata progettata dall’Ufficio Pianificazione e realizzazione opere pubbliche della Direzione Azioni integrate con gli Enti locali della Città Metropolitana di Torino.
Il cofinanziamento
L’intervento è cofinanziato dall’Ente di area vasta con il bando per gli investimenti sulla rete stradale provinciale effettuati dai Comuni per il 2020. Il finanziamento della Città Metropolitana copre un importo di 164.000 euro, mentre il Comune di Frossasco interverrà con uno stanziamento di 170.000 euro, di cui circa 50.000 attinti dai fondi del PNRR.
La messa in sicurezza della Provinciale 195 riguarda i 415 metri di strada compresi tra il km 0+605 e il km 1+020, sui quali esiste un problema derivante dalla compresenza del traffico veicolare e di numerosi pedoni diretti verso il cimitero e il centro cittadino.
Il progetto
Il progetto elaborato dai tecnici della Città Metropolitana prevede un marciapiede che collegherà le numerose abitazioni presenti lungo la Provinciale 195 con il cimitero e il centro del paese. Si prevede un allargamento della carreggiata della Provinciale, che permetterà di realizzare un camminamento largo un metro e mezzo, protetto da un guard-rail. L’allargamento della sede viabile garantirà inoltre la larghezza minima per due corsie di 6 metri e mezzo (3,25 metri per corsia).
Carreggiata troppo piccola
Attualmente la carreggiata ha una larghezza inadatta ad ospitare due corsie ed è priva della linea di mezzeria. L’area oggetto dell’intervento si trova al confine tra i territori comunali di Frossasco e Roletto e termina in prossimità di un’intersezione a raso, con una strada comunale e alcuni accessi a proprietà private, fino ad un rio minore che funge da limite del confine comunale.
La Provinciale 195 ha attualmente una sezione in mezza costa, con altezza delle scarpate variabile e una ridotta sezione della carreggiata, causa principale dei problemi nella circolazione e del pericolo per i pedoni.
La decisione dell'amministrazione
L’amministrazione comunale ha così deciso di partecipare al bando indetto dalla Città Metropolitana per il finanziamento di investimenti sulla rete stradale provinciale ai Comuni per l’anno 2020. Il progetto prevede la realizzazione di un marciapiede lungo tutto il tratto, realizzato con una pavimentazione bituminosa alla stessa quota della carreggiata, protetto da un guard-rail e con una larghezza netta di un metro e mezzo.
I volumi di traffico rilevati sulla Provinciale 195 in quel tratto hanno consigliato l’adozione di una barriera di tipo N2 in acciaio Corten, che potrà inserirsi nel contesto agricolo senza un forte impatto visivo.
La carreggiata attuale nel tratto in questione è larga meno di 6 metri e mezzo, che è la larghezza minima di due corsie per un’infrastruttura della categoria F2 extraurbana. Nel caso si realizzasse il marciapiede, in corrispondenza dell’attuale ciglio asfaltato destro non sarebbe più possibile adeguare la strada agli standard di legge. Si è quindi scelto di prevedere un adeguamento della carreggiata tale da garantire i 6 metri e mezzo di larghezza per le due corsie. L’allargamento necessario per arrivare alla classe F2 extraurbana sarebbe solamente di 2 metri, larghezza libera disponibile e garantita sul ciglio destro.
Assenza di illuminazione
Nel tratto della Provinciale 195 oggetto del progetto attualmente non è presente un’illuminazione pubblica. Visto che il progetto prevede la costruzione di un marciapiede lungo il ciglio di valle della SP 195, si è previsto un impianto di illuminazione per incrementare la sicurezza stradale e dell’utenza “debole” che percorrerà il nuovo marciapiede.
Tutti i progetti che rientrano tra i lavori finanziati dal PNRR soddisfano il criterio di non arrecare danno significativo agli obiettivi ambientali. Il vincolo si traduce in una valutazione di conformità degli interventi al principio del “Do No Significant Harm” (DNSH). Tale principio è declinato sui sei obiettivi ambientali, che sono stati individuati nell’accordo di Parigi sul Green Deal europeo e sono definiti nell’ambito del sistema di tassonomia delle attività eco-sostenibili.