Sottopasso di corso Grosseto: è già un incubo per gli automobilisti
Diego Vezza, presidente della Consulta: "Là dove nelle principali città europee si limita lo spazio per le auto private, qui invece lo si aumenta".
Di: Ottavio Currà
Vien da sé che se crei strade per le auto avrai solo esclusivamente nuovo traffico automobilistico e non una sua riduzione. Ed è quello che è accaduto con il nuovo sottopasso costruito e inaugurato pochi giorni fa, in corso Grosseto a Torino, alla presenza dei politici di spicco di Torino e del Piemonte.
Boom di auto in poco tempo
In pochi minuti il tunnel (che doveva servire a fluidificare il traffico) si è riempito di veicoli. Risultato? Tutti fermi imbottigliati. «Dieci minuti per fare 169 metri. È un’altra piazza Baldissera», ha detto un automobilista bloccato nel traffico al Corriere.it.
Una soluzione viabilistica (sbagliata?) che nei prossimi anni, inevitabilmente, continuerà a far discutere i cittadini e in particolare il mondo degli ambientalisti che da sempre si battono (nell'ottica della transizione ecologica) per una città più a misura di persona e di bicicletta e quindi meno inquinata.
Sulla vicenda del nuovo sottopasso, è intervenuto con un post su Facebook, Diego Vezza, presidente della Consulta Mobilità Ciclistica e Moderazione Traffico di Torino:
"Si fosse almeno riqualificata l’area in superficie, invece le case si affacciano su uno svincolo autostradale a 4 corsie per senso di marcia, che nemmeno la A4.
Si fosse almeno progettato un anello ciclabile sull’intero perimetro, invece nulla (per ora).
Si fosse almeno pensato a qualche albero, a qualche panchina, a nuove aree pedonali, invece solo pezzetti verdi di risulta, come spartitraffico.
Là dove nelle principali città europee si limita lo spazio per le auto private, qui invece lo si aumenta".
foto copertina: Facebook