TORINO

Che tempo che fa, polemiche della Lega e di Italia Viva sul monologo della Littizzetto

Il tutto è accaduto nell'ultima puntata della stagione.

Che tempo che fa, polemiche della Lega e di Italia Viva sul monologo della Littizzetto
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L'intervento di Luciana Littizzetto su Rai 3, durante la trasmissione "Che tempo che fa", sui referendum sulla Giustizia, ha scatenato proteste tra i telespettatori e anche in commissione Vigilanza Rai.

Interrogazione parlamentare

Sulla vicenda è stata presentata un'interrogazione parlamentare contro il monologo del volto noto torinese della tv.

Le parole della della Littizzetto:

"Il 12 giugno c'è il referendum non so se sai o i neuroni sono andati già in letargo e tu hai capito bene che cosa devi votare? Visto che gli argomenti sono tecnici, ho preparato una letterina per la Camera e il Senato.

Cara senatori e deputati, a voi va il mio grazie, grazie, grazie perché votare è bellissimo e io sono l'ultimo anello di una catena che parte da Matterella e arriva alla punta di una mia matita. Però io vi dico la verità: il 12 giugno pensavo di andare al mare. Capiscimi...sono 28 gradi già adesso e se continua così tra un mese a Torino ci troviamo le scimmie urlatrici appese alla Mole e il vento del deserto che secca le balle ai vigili. Voi invece camere chiedete a me e ad altri milioni di cittadini italiani di pronunciarci sul  referedum non uno ma cinque. E quindi volevo dirvi alcune cose che mi scorgano dal cuore e pure da un altro organo che non vi dico. Prima cosa: potreste scrivere una volta nella vita una formula che si capisca, non che come al solito per dire no devi votare si? Imparate dalla chiesa che fa le cose semplici: vuoi tu Marcello sposare la qui presente Giuditta? Si non è che poi rispondi no e poi il prete vi dichiara marito e moglie".

Le reazioni politiche

I parlamentari del Carroccio, Giorgio Maria BergesioDimitri CoinUmberto FuscoElena MaccantiSimona Pergreffi e Leonardo Tarantino, in commissione di Vigilanza Rai:

"Abbiamo presentato un'interrogazione in commissione di Vigilanza Rai per chiedere conto ai vertici dell'azienda di quanto avvenuto, ha di fatto rappresentato le posizioni contrarie ai referendum sulla giustizia senza il benché minimo contraddittorio. La trasmissione di Fabio Fazio ha mandato in onda un vero e proprio monologo contro i referendum sulla giustizia senza che il conduttore abbia in alcun modo tutelato le opinioni di quanti sono a favore delle istanze referendarie, violando così non solo le più elementari disposizioni sul pluralismo televisivo ma anche quanto previsto all'articolo 6 del contratto di servizio";

mentre il segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi:

"È buona informazione da servizio pubblico? Che ne pensa l'Agcom che a pochi giorni dal voto fa solo richiami generici? Che dice il neocommissario Capitanio?"

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