una grande perdita

Addio a Dino, il fondatore di “Scarpe&Scarpe”

Il ricordo dei figli: "In questi giorni stiamo ricevendo messaggi da tutta Italia che attestano la stima".

Addio a Dino, il fondatore di “Scarpe&Scarpe”
Pubblicato:
Aggiornato:

Addio a Dino, il fondatore di “Scarpe&Scarpe”. Come riporta Prima Il Canavese, è morto Sante Pettenuzzo, all'età di 79 anni, dopo una lunga malattia.

Addio a Dino, i ricordi

I figli Luca e Livio lo ricordano così: «Oltre a essere nostro padre, era il signor Dino. Questo voleva dire tante cose: personalità, fermezza, bontà d'animo e freschezza mentale. In questi giorni stiamo ricevendo messaggi da tutta Italia che attestano la stima da parte di ciascuno. Persona retta e severa per molti aspetti, sapeva dimostrarsi giusta e franca quando le circostanze lo richiedevano. Le poche parole che pronunciava erano ascoltate. Alla fine di ogni riunione era solito lasciare tutti con una battuta e un sorriso. Ha sempre trattato ugualmente i dipendenti, cercando di tenere in piedi la propria creatura, con tanti sacrifici. Mai si è interessato di politica direttamente e non gli interessava apparire».

Inizia dedicandosi alla vendita delle scarpe

Sante, da tutti chiamato Dino, nasce a Campo San Martino, in provincia di Padova. I fratelli maggiori Giorgio e Giuseppe decidono di acquistare un furgone per la vendita delle scarpe. Si trasferiscono in Piemonte nei primi anni '50 del secolo scorso, dove la vitalità della Fiat già imprimeva una marcia in più al tessuto economico regionale. Dino, il più giovane, vi arriva solo in seguito.

La prima sede dell'impresa è una cascina in centro paese dalla quale, tutte le mattine, i tre fratelli, uscivano con il camion per andare a vendere le scarpe ai mercati rionali di Torino e della Val D'Aosta. Nel decennio successivo vengono aperti i primi punti vendita e negli anni '70 la sede principale dell'impresa viene spostata vicino alla stazione di Borgaro. Qui ci rimane fino al 2008, quando i Pettenuzzo si trasferiscono nella sede di via Tetti dell'Oleo, nella famosa piramide.

Nel frattempo Giorgio trascina tutti fino ai primi anni '80. Dopodiché Dino prende in mano le redini dell'azienda, diventando il precursore della grande distribuzione della calzatura in Italia. Tra il 1993 e il 1994 la sua attività riceve un nuovo impulso con l'apertura dei negozi in Toscana e in Lombardia. L'espansione, da quel momento in poi, appare inarrestabile, arrivando a possedere centosessanta punti vendita, in tutta la Penisola, dal Piemonte alla Sicilia.

Intervengono i figli Luca e Livio: «La sede amministrativa è rimasta sempre a Borgaro, città a cui nostro padre era legato. Nel 2006 è stato premiato dall'Associazione Nazionale Calzaturieri, mentre a livello aziendale abbiamo vinto per ben tre volte il premio per l'insegna più bella».

Il ricordo del senatore Vallone

Nel tempo libero giocava a scopa e a tennis. Condivideva quest'ultima passione con il senatore Giuseppe Vallone, che così lo ricorda:

«Dino era un grande amico e giocavamo a tennis assieme. Ci siamo incontrati nel 1985, quando sono entrato in Amministrazione comunale. Per una realtà come la nostra avere sul territorio un'impresa di quel valore era importante, soprattutto perché impiegava diversi borgaresi. Dopo aver venduto i locali societari vicino alla stazione ferroviaria, in gran parte alla cooperativa Di Vittorio, è stato tra i primi a ricollocarsi nella nuova area industriale pianificata dal sottoscritto. C'è sempre stato un rapporto amichevole. L'ho visto per l'ultima volta venerdì scorso e sono rimasto molto colpito dalla sua dipartita».

Il funerale si è tenuto, in forma privata, nella mattinata di venerdì 6 maggio 2022, nella parrocchiale. I familiari ringraziano tutti coloro che con scritti, parole di conforto e presenza sono stati vicini in questo triste momento.

Seguici sui nostri canali