Manifestanti incatenati in piazza a Torino per l'emergenza climatica
A organizzare la manifestazione il collettivo torinese di Extinction Rebellion, movimento internazionale nato anche in diverse città italiane sull'onda della sensibilizzazione globale innescata dai Friday for future.
Coreografica protesta ieri, venerdì 19 settembre 2020, in piazza Castello a Torino. Figure mascherate in corteo, tamburi, manifestanti sdraiati a terra per fingersi morti, persino diversi attivisti incatenati a Palazzo Reale. Tutto questo per portare l'attenzione sull'emergenza climatica. E in particolare per chiedere ai media di parlarne di più (e meglio).
In piazza a Torino per l'emergenza climatica
A organizzare la manifestazione il collettivo torinese di Extinction Rebellion, movimento internazionale nato anche in diverse città italiane sull'onda della sensibilizzazione globale innescata dai Friday for future: insomma, alla Greta Thumberg, ma ancora più incazzati. E giustamente: ci voleva un'adolescente svedese per portare all'attenzione globale quello che era già perfettamente evidente a tutti, ora però bisogna fare un passo oltre.
Piazza Castello, Torino.
Siamo qui oggi per chiedere il supporto del #giornalismo italiano, che ascolti l'allarme della scienza e ne parli come di un'effettiva emergenza.
Chiediamo che si inverta l'attuale rotta comunicativa, affinché le azioni intraprese dalla società per contrastare il collasso ecologico e climatico non siano vane.
Arte e #Nonviolenza sono gli strumenti che scegliamo di utilizzare per parlarne, farci vedere e farci ascoltare.
#18settembre #DireLaVerità #AgireOra #azioniDirette #Nonviolenza
Manifestanti incatenati, appello ai giornali
Al ritmo dei tamburi sono sfilate le figure mute delle Red Rebels vestite di rosso a simboleggiare il sangue condiviso con le altre specie viventi. Poi un "die in" con decine di persone sdraiate a terra che si sono finte morte. Infine l'incatenamento per spingere i direttori delle principali testate a scendere anche loro in piazza.
Questo il resoconto sulla pagina Facebook del collettivo:
Dopo oltre 3 ore dall'inizio dell'azione di disobbedienza civile in Piazza Castello, Torino, è arrivato il capo redattore del Corriere della Sera Piemonte Marco Castelnuovo. Si è avviato un dialogo tra lui e Francesco Gonella, membro della comunitá accademica e professore di Fisica e Sostenibilitá.
Sono state poste al capo redattore le nostre richieste per un piano editoriale che dica la veritá sulla crisi climatica ed ecologica, le sue cause e le sue terribili conseguenze. Le richieste sono state prese in considerazione ma non sono state accolte. Si è invece preso l'impegno di incontrare nuovamente Extinction Rebellion Torino per un confronto.
Una volta preso questo accordo, gli attivisti e le attiviste hanno deciso di slegare le catene e scendere dalle colonne. Alcun* di loro sono stat* identificat* dalle forze dell'ordine.
Nessun altro rappresentante ci ha raggiunti in piazza per prendere degli impegni pubblicamente, nonostante 14 attivist* fossero incatenat* e incollat* da ore, rischiando di essere denunciat* e di condizionare fortemente il loro presente e il loro futuro.
Il silenzio da parte di direttori e capi redattori delle principali testate giornalistiche e televisive, nonostante il gesto di sacrificio a nome della vita e di tutta l'umanitá, è parte di quel sistema tossico che ci sta portando al collasso climatico ed ecologico e al quale ci ribelliamo.
Proprio per questo la nostra ribellione continuerá, con più forza e determinazione, a partire da Roma dal 5 all'11 Ottobre. Ci auguriamo che direttori e capo redattori prenderanno in considerazione la nostra richiesta, nell'interesse della cittadinanza intera, e che la nostra lotta non sia ignorata.
LE FOTO: