Grazie al piano regionale

Ex Embraco: in 32 giorni, avviati 38 contratti di lavoro per i lavoratori

Per l’Assessore Elena Chiorino:“Un risultato possibile grazie alla sinergia della rete”

Ex Embraco: in 32 giorni, avviati 38 contratti di lavoro per i lavoratori
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Ex Embraco: Grazie al piano regionale, in 32 giorni, avviati 38 contratti di lavoro per i lavoratori della Ex Embraco. Per l’Assessore Elena Chiorino:“Un risultato possibile grazie alla sinergia della rete”.

In 32 giorni, avviati 38 contratti di lavoro per i lavoratori ex Embraco

Ad poco più di un mese dall’avvio ufficiale del piano di ricollocazione dedicato ai lavoratori della Ex Embraco, si può confermare che in 32 giorni lavorativi dall’avvio del progetto sono stati formalizzati 38 contratti di lavoro. Sui 373 lavoratori totali della vertenza, dal 10 febbraio al 25 marzo, sono state coinvolte 296 persone di cui 172 in possesso dei requisiti necessari per aderire al percorso regionale, ovvero la Naspi, erogata da Inps, e la DID, ossia la dichiarazione dell’immediata disponibilità, sottoscritta presso il Centro per l’Impiego.

Oltre alla buona notizia della partecipazione, nonostante i ritardi da parte di Inps nella conferma della Naspi, ben 86 lavoratori sui 172 aderenti al progetto fino ad oggi hanno ricevuto almeno un’offerta di lavoro, e sostenuto anche più di un colloquio, che per 38 è andato a buon fine. Tutti coloro che si sono dimostrati interessati al progetto, ma non disponibili al momento del contatto perché frequentanti corsi di formazione o con contratti di lavoro aperti, saranno comunque ricontattati nel mese di aprile.

Tra i contratti definiti fino ad oggi, le mansioni più richieste sono state: carrelisti, operai, addetti alle macchine confezionatrici e conduttori di macchine utensili; gli ex lavoratori Embraco hanno trovato impiego anche come postini, addetti alla produzione e impiegati amministrativi. Il 15 per cento dei contratti di lavoro si è trasformato in un tempo indeterminato.

I profili declinati sui territori

Due le provincie coinvolte, quella di Torino e di Asti, dal progetto di ricollocazione dei 373 ex lavoratori Embraco, 49 solo ad Asti e 324 nel torinese. Del totale,117 sono donne con più di 40 anni e 256 uomini e più della metà con un’età che va oltre i 49 anni. L’appartenenza territoriale dei lavoratori, in relazione al centro per l’impiego di riferimento, mostra come sia coinvolto innanzitutto il chierese (181), la città di Torino (68), Moncalieri (38) e a seguire nell’ordine Chivasso, Rivoli, Cirié, Orbassano, Settimo t.se, Venaria e Susa.

“Avevo promesso che non avrei abbandonato nessuno e così è stato. Come Regione abbiamo fatto tutto il possibile avviando un piano di ricollocamento dedicato agli ex Embraco, che mette tutti i lavoratori che aderiscono nelle migliori condizioni possibili per trovare un lavoro. Un’azione coordinata e concreta, ben lontana dall’immobilismo del Governo che, di fatto, ha abbandonato i lavoratori e che continua a far attendere - con gli esoneri contributivi - le imprese senza dire loro quando e come potranno beneficiarne. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno accolto il nostro appello a fare squadra per perseguire l'obiettivo comune, ovvero garantire una speranza a chi la aspetta ormai da anni.”

Il percorso di ricollocazione

Il percorso di ricollocazione rivolto ai lavoratori ex- Embraco è un percorso modulare che si sviluppo in due macro fasi. L’adesione al Progetto è volontaria da parte del lavoratore/trice e la caratteristica principale è la flessibilità dell’entrata ed uscita dal percorso in quanto si tengono conto sia delle opportunità a tempo determinato che dei percorsi formativi a cui i lavoratori aderiscono. Lo scouting della domanda e dell’offerta è stato avviato parallelamente all’erogazione del percorso. Le vacancies promosse ai lavoratori sono frutto della collaborazione con gli intermediari private e le offerte gestite direttamente dai Centri per l’Impiego e dai Servizi alle Imprese (centrale) e, ad oggi, la metà dei lavoratori in carico ha ricevuto una proposta di lavoro.

La rete territoriale

La rete è costituita da Regione, APL, Anpal Servizi insieme alle Amministrazioni Locali, le Agenzie per il Lavoro, Agenzie Formative, Pastorale e Fondazione Operti (con 2 sportelli di ascolto aperti e 2 in fase di prossima apertura, Unione Industriale, Consorzio Imprese, Cnosfap, CIPET e OOSS che opera in una logica di gestione del progetto di tipo concertativo, che prevede un’interazione costante tra pubblico e privato con uno scambio diretto delle offerte lavorative e dei profili professionali.

Il percorso di accompagnamento «guidato» all’interno della rete e la valutazione condivisa delle opportunità messe a disposizione dal sistema pubblico e privato costituisce un miglioramento la consapevolezza dei lavoratori sia del mercato sia dei servizi che delle potenzialità del loro utilizzo. La rete territoriale sarà via via incrementata con nuovi attori sia rispetto alle opportunità di reinserimento nel mercato del lavoro.

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