"Un dovere morale"

Guerra in Ucraina, bancario torinese si dice pronto ad andare a combattere

Il figlio 19enne ha avvallato la sua decisione mentre la moglie si dice molto preoccupata.

Guerra in Ucraina, bancario torinese si dice pronto ad andare a combattere
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Guerra in Ucraina, bancario torinese aspirante combattente: ma quello che per lui è un dovere morale ha anche problemi di ordine legislativo.

Guerra in Ucraina, bancario torinese si dice pronto ad andare a combattere

“Vorrei andare a combattere in Ucraina per difendere i diritti di un popolo oppresso e difendere l’Europa, difendere la mia famiglia”.

Marco Schiara ha 53 anni, torinese, lavora in banca da 22. La moglie è funzionario all’Agenzia delle Dogane e hanno due figli: uno di 19 anni, che studia storia all’Università di Torino, e una bambina di 5.

Da una settimana le immagini della guerra in Ucraina lo turbano nel profondo e hanno fatto nascere in lui il desiderio di andare lì sul campo a combattere al fianco della Resistenza nella Legione Internazionale. La sua unica esperienza è legata al servizio militare quando aveva 19 anni.

“Ho fatto parte di un Battaglione operativo Nato, come bersagliere e il mio ruolo era tecnico missili contro carro”.

Ha anche messo in conto di andare a combattere in Ucraina e di avere la possibilità di non tornare più.

“E’ chiaro che su un territorio di guerra dove effettivamente c’è morte e distruzione ovunque non è possibile aspettarsi altro. Questo non è incoscienza da parte mia, però lo trovo un dovere morale”.

Problemi di ordine legislativo

Il figlio 19enne ha avvallato la sua decisione mentre la moglie si dice molto preoccupata. Ma al di là della volontà e della preoccupazione esistono anche problemi di ordine legislativo.

“I problemi potrebbero essere molto importanti e gravi. Si potrebbe essere addirittura legati ad un’accusa di terrorismo internazionale, proprio perché questa cosa non è autorizzata dallo Stato”.

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