Allenatore dell'Atalanta

Gian Piero Gasperini rompe il silenzio delle ultime settimane: "Ho avuto il Covid"

il Mister confida di aver avuto il Covid-19 e aggiunge: "Porteremo in campo la sofferenza della città di Bergamo".

Gian Piero Gasperini rompe il silenzio delle ultime settimane: "Ho avuto il Covid"
Pubblicato:
Aggiornato:

Gian Piero Gasperini torna sulla scena con un'importante rivelazione: "Ho avuto il Covid". Il tecnico dell'Atalanta ha passato settimane nella sua casa di Torino in quarantena preventiva.

Gian Piero Gasperini e il virus

Dopo settimane di silenzio, Gian Piero Gasperini torna a parlare. E lo fa rilasciando una lunga intervista a Luigi Garlando de La Gazzetta dello Sport. Durante la chiacchierata, Gasperini ha confidato di aver avuto il Covid-19. Il tecnico dell’Atalanta sospetta di averlo contratto probabilmente nei giorni a cavallo di Valencia-Atalanta. Gasperini ha passato la quarantena nella sua casa a Torino.

Gli strani sintomi, poi la conferma

Il giorno prima della gara di Valencia, Gasperini racconta che stava male e il giorno della partita ancora peggio. La situazione non sembrava migliorare:

"Dormii le due notti successive a Zingonia, ma chiudendo occhio solamente un poco. Ero sfebbrato, ma la sensazione era come se l’avessi a 40. Il centro è vicino a un ospedale, ogni due minuti sentivo le sirene delle ambulanze. Sembrava una guerra e pensavo: se entro lì, che mi succede? Non posso andare ora, ho tante cosa da fare. Lo dicevo scherzando, per esorcizzare. Ma lo pensavo davvero”.

Quattro giorni dopo decide di buttarsi in un allenamento, abbastanza duro: un’ora sul tapis-roulant e 10 km di corsa. La situazione sembrava completamente ristabilita, nessuno strano sintomo:

"Mi sono sentito bene, forte. Il peggio era passato. Il giorno dopo Da Vittorio, ristorante stellato, ci fece pervenire 25 colombe e Dom Perignon del 2008. Lo assaggio e dico che mi sembra acqua. Gritti, mi guarda storto pensando che scherzassi. Invece avevo perso il gusto. Rimasi tre settimane a Zingonia, poi anche a Torino ho sempre mantenuto il distanziamento. Non ho mai fatto un tampone, ma il test sierologico fatto una decina di giorni fa ha confermato che ho avuto il Covid-19. Ho gli anticorpi, ma non sono immune”.

La ripartenza di Bergamo

Un altro argomento trattato nella lunga intervista a La Gazzetta dello Sport è Bergamo:

"È triste e dignitosa. Si respira negli occhi di tutti. Ma tutti vanno avanti con forza e dolore composto. Qui è stato il centro di questo male e ci vorranno anni per capire cosa è realmente successo. Ogni volta che ci penso, credo sia assurdo: il picco storico di felicità sportiva è coinciso con il dolore più grande della città. Oggi mi sento ancora più bergamasco. Qualcuno ritiene la ripartenza amorale. Ho visto gente cantare dai balconi quando qui si contavano le bare. Non l’ho considerata una reazione amorale, ma istintiva. L’Atalanta può aiutare Bergamo nella ripartenza, ci vorrà tempo per una festa in piazza o in aeroporto, ma pian piano tornerà tutto. I giocatori? Sono rimasti qui e hanno vissuto questo periodo rimanendo connessi con la sofferenza di Bergamo e la porteranno in campo".

Seguici sui nostri canali