Protesta degli studenti a Torino: il video dell'assalto alla sede di Confindustria
Dopo le tragiche morti di Lorenzo Parelli e di Giuseppe Lenoci nel percorso di alternanza scuola-lavoro, il blocco studentesco si è unito in piazza per manifestare tutto il suo dissenso.
Dopo la tragica morte di Lorenzo Parelli e di Giuseppe Lenoci, studenti di 18 e 16 anni, deceduti durante il percorso di alternanza scuola-lavoro, anche a Torino, come in tutta Italia, è riesplosa la protesta studentesca. Centinaia e centinaia di giovani alunni, supportati da professori e sindacati, dalle 9,30 di questa mattina, si sono riversate in piazza XVIII Dicembre. Al centro delle proteste non solo le drammatiche conseguenze dell'alternanza scuola-lavoro, ma anche una più generica manifestazione di dissenso nei confronti di un sistema scolastico che, dopo due lunghi anni di didattica a distanza, viene considerato dagli studenti fin troppo opprimente.
(Foto e video di Ottavio Currà)
La protesta degli studenti invade il centro di Torino: diretta, foto e video
Gli studenti di tutti Italia sono in rivolta. Come si può vedere dal filmato sottostante centinaia e centinaia di giovani alunni si sono radunati dalle 9,30 di oggi, venerdì 18 febbraio 2022, in piazza XVIII Dicembre a Torino per protestare contro le tragiche conseguenze dell'alternanza scuola-lavoro, il progetto formativo voluto dalle Istituzioni che tuttavia, solo nell'ultimo mese, ha visto la morte di due studenti, il 18enne Lorenzo Parelli e il 16enne Giuseppe Lenoci. Il corteo studentesco, che si sposterà fino al campus Luigi Einaudi, si è quindi riunito in massa per dire basta a tutto ciò:
"Non si può morire di scuola-lavoro. Diciamo no a una scuola che insegna ai giovani che è normale lavorare gratis, senza diritti e sicurezza. Così non si combatte la disoccupazione, si formano nuovi schiavi".
PROTESTA STUDENTESCA INVADE IL CENTRO DI TORINO:
L'alternanza scuola-lavoro non è però solo l'unico motivo che ha portato gli studenti a scendere in piazza. Dopo due lunghissimi anni di didattica a distanza, a causa delle restrizioni per la pandemia da Covid-19, gli alunni ritengono che non siano state adottate misure adeguate per gestire al meglio la situazione delle scuole.
"Siamo qui a protestare perché abbiamo un sistema scolastico che va avanti da anni e che opprime gli studenti dal punto di vista psicologico. Non abbiamo più tempo di fare altro se non pensare alla scuola. Con questi ultimi anni di Dad si è manifestata ancora di più la difficoltà nel seguire le lezioni, ma nonostante ciò, noi delle classi quinte siamo le i penalizzati perché dovremo fare un maturità con due prove scritte e un sacco di orali che non siamo pronti a sostenere perché senza preparazione valida".
PARLANO GLI STUDENTI:
Scontri con le forze dell'Ordine
Da piazza XVIII Dicembre, il corteo studentesco si è spostato davanti alla sede dell'Unione Industriale per dire basta alle morti durante l'alternanza scuola-lavoro. Ad attenderli ai cancelli agenti delle forze dell'Ordine in tenuta antisommossa e con manganelli. L'avanzata degli studenti è sfociata in alcuni scontri con i carabinieri, tra cui lancio di uova, fumogeni e bastoni, come si può vedere dal filmato sottostante. Nella zuffa con gli agenti, sono rimasti feriti sei carabinieri e due funzionari del Commissariato Centro, portati poi in ospedale.
IL VIDEO DEGLI SCONTRI CON LE FORZE DELL'ORDINE:
LA FOTO-GALLERY DELLA PROTESTA:
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Anche i professori a sostegno degli studenti
Non solo studenti in piazza. Quest'oggi, nel centro di Torino, insieme ai loro alunni, si sono presentati anche professori e sindacati, uniti anche loro nella protesta per dare solidarietà ai ragazzi.
ANCHE I PROFESSORI PROTESTANO CON GLI STUDENTI:
(La docente Laura dell'Istituto Giulio Cesare)
Anche le organizzazioni sindacali, tra cui la Cgil di Torino, presenti alla manifestazione, stanno portando avanti la loro battaglia contro l'attuale sistema scolastico:
"La tragica morte di due studenti, Lorenzo Parelli e Gluseppe Lenoci, a poco più di tre settimane l'uno dall'altro rendono non più rinviabile la contestazione di un sistema di istruzione pubblico sempre più finalizzato alle logiche del profitto e agli interessi delle imprese. La diffusione di percorsi obbligatori di alternanza scuola lavoro, ora PCTO (percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento), e dei sistemi duali di formazione professionale stanno portando, infatti, centinaia di migliaia di giovani e giovanissimi a lavorare in imprese e aziende, senza salari e senza diritti, nella maggior parte dei casi senza alcun reale senso e percorso formativo, utilizzati come semplice forza lavoro sfruttata".
La Cgil, per rivendicare insieme agli studenti una scuola pubblica statale in cui istruzione e formazione siano finalizzate alla crescita personale e all'emancipazione da una società fondata sullo sfruttamento e la precarietà, richiede le seguenti istanze:
- Per l'abrogazione dell'alternanza scuola lavoro, imposta dalla Legge 107, e una riforma radicale del sistema duale nelle scuole di formazione professionale.
- Contro la scuola delle competenze a servizio della produzione delle esigenze di profitto delle imprese.
- Per la messa in sicurezza e il potenziamento delle infrastrutture scolastiche, l'ampliamento degli organici e una significativa riduzione del numero di studenti per classe.
- Per l'estensione della Carta dei diritti e dei doveri degli studenti anche alle scuole di formazione
Alessandro Balconi e Ottavio Currà