Carmagnola, muore a 19 anni lanciandosi contro un treno regionale
I due filmati potrebbero servire a spiegare le motivazioni che hanno spinto il 19enne a compiere quel folle gesto che gli ha tolto la vita alla stazione di Carmagnola, intorno alle 16:45.
Ci sono nuovi sviluppi sulla tragedia che scosso, intorno alle 16:45 di ieri 2 febbraio, la città di Carmagnola. Un ragazzo di 19 anni, Massimo Giulio, è morto dopo essersi lanciato (dopo aver postato sui social due filmati) sotto un treno regionale partito da Torino Porta Nuova e diretto a Savona.
La bravata
Il 19enne, come spesso accade tra i giovani, ha voluto compiere un gesto folle pensando di riuscire a cavarsela senza conseguenze. Una mossa di venti secondi per cinque capitoli di una tragica “storia” su Instagram, che gli è stata fatale per sempre.
I primi video frammenti sono un elogio all’anarchia, gli ultimi due il preludio della fine di un ragazzo che adesso nessuno riesce a comprendere.
Le possibili prove e i dubbi
I due filmati potrebbero servire a spiegare le motivazioni che hanno spinto il 19enne a compiere quel folle gesto che gli ha tolto la vita alla stazione di Carmagnola. Il macchinista del 3313 del convoglio quando ha visto Massimo correre sui binari ha provato in tutti i modi a fermare il mezzo ma non ci è riuscito e, dopo poco, l'impatto, violentissimo.
Sulla vicenda sorgono dubbi da parte degli inquirenti e della madre: "Perché Massimo, che era salito su un treno da Porta Nuova a Cuneo?"
Le urla disperate della madre
"È Massimo" ha urlato la madre del 19enne. Appena la donna scende dal treno e vede il figlio distrutto dall'urto si sente mancare e viene sostenuta dal capotreno. Poco dopo arriva la Polfer per soccorrerla e mettere in sicurezza la zona.
La Polizia Ferroviaria è ora al lavoro per capire come mai si sia buttato contro il treno su cui stava viaggiando la madre.
Le domande senza risposta
Il 19enne disse alla madre al telefono di essersi fermato a Carmagnola, aggiungendo che l’avrebbe aspettata lì per concludere il viaggio assieme a lei. A queste parole la donna non sa cosa rispondere.
Anche il papà, che ha segnalato le storie alla polizia, si continua a far domande sul perché abbia fatto tutto questo.
Il video
Nel primo filmato, si vede il cartello della stazione di Carmagnola. Poi, mentre il telefonino inquadra un treno, spunta un dito medio e in sottofondo si sente la sua timida voce:
"Tanto i soldi non ve li do neanche se mi fate scendere, figli di puttana"
Poi l'ultima storia in cui si vedeva la mano piena di sangue il tag “Carmagnola”, e una scritta in sovraimpressione:
“D’ora in poi non uscirò più di casa per il semplice fatto che non mi so far rispettare”.