Nichelino, i Popolari chiedono interventi contro il consumo di suolo
La cementificazione negli ultimi anni è cresciuta enormemente in tutta la provincia di Torino.
Il consumo di suolo vergine negli ultimi anni è cresciuto enormemente in tutta la provincia di Torino. Nichelino è tra i comuni della cintura sud che ne ha consumato di più.
La richiesta
Su questa vicenda sono intervenuti i Popolari, che sulla base delle azioni intraprese dal Forum nazionale Salviamo il Paesaggio con la proposta di legge "NORME PER L’ARRESTO DEL CONSUMO DI SUOLO E PER IL RIUSO DEI SUOLI URBANIZZATI” presentata in Senato ed ormai ferma in Commissione Ambiente/Agricoltura da mesi, chiede ufficialmente l’impegno dell’amministrazione Tolardo, di assumersi le responsabilità e di sostenere l’iniziativa di legge citata sopra esprimendo alla stampa la scelta per incentivare l’iter giuridico-legale.
Popolari: "Chiediamo un impegno concreto all'amministrazione nichelinese"
"Chiediamo un impegno all’amministrazione nichelinese per le future scelte politiche sul consumo di suolo che ricadranno sulle prossime generazioni nichelinesi come il corretto calcolo dei costi derivati da consumo di suolo, che come indicato dal rapporto ISPRA vanno ad incidere sui bilanci comunali per ogni ettaro di suolo consumato si traduce, sotto il profilo economico/finanziario, in un costo/danno tra 66.000 e 81.000 €/anno per il flusso di servizio che il suolo non sarà più in grado di assicurare, e tra 23.000 e 28.000 anno per lo stock di risorsa perduta. Complessivamente, tra 89.000 e 109.000 € per anno per ciascun ettaro consumato, ovvero una media di 10 €/anno per ogni metro quadrato di nuovo suolo consumato, e per tutti gli anni a venire.
La legge sul consumo di suolo deve proseguire il suo iter e le amministrazioni comunali devono sostenere il buon esempio con scelte politiche non solo dichiarazioni, ci va l’impegno di tutti, ogni uno deve assumersi le proprie responsabilità per il bene comune per questo chiediamo che venga approvata una proposta di Mozione che impegni a deliberare l’arresto del consumo di suolo".