Bimba precipita dal quarto piano a Torino e muore: fermato il compagno della madre, l'accusa è omicidio
La piccola era stata portata subito all'ospedale Regina Margherita per essere sottoposta ad un delicato intervento neurochirurgico.
Una bambina di 3 anni è precipitata per dodici metri dal balcone al quarto piano nel cortile interno di un palazzo. Tragedia a Torino, dove la piccola, nonostante sia stata sottoposta a una delicatissima operazione neurochirurgica è deceduta in ospedale poche ore più tardi. Gli inquirenti hanno ascoltato per tutta la notte la madre, il compagno della donna e un amico di quest'ultimo, portati in Questura per fare chiarezza su quanto accaduto.
Bambina precipita dal quarto piano a Torino e muore
Come racconta Prima Torino, la tragedia si è consumata in un palazzo di via Milano attorno alle 21.45 di giovedì 13 gennaio 2022. La piccola, per cause ancora da chiarire, è precipitata dal balcone di casa. Portata d'urgenza in ospedale è morta la mattina di venerdì 14 gennaio.
IL LUOGO DELLA TRAGEDIA:
A lanciare l'allarme era stato il personale di un laboratorio di panetteria che si trova appena sotto all'appartamento dove si è verificata la tragedia.
Verso le 21,45 di ieri, giovedì 13 gennaio 2022, Fatima Skika, bimba di 3 anni, è precipitata dal balcone al quarto piano di un palazzo in via Milano 18, nel centro di Torino. Sul posto è intervenuta subito un'ambulanza del 118 che ha trasportato a sirene spiegate la piccola all'ospedale Regina Margherita.
La bambina aveva riportato un gravissimo trauma cranico e toracico a seguito della caduta, insieme a diverse fratture. Una volta giunta nel presidio ospedaliero torinese, la piccola è stata sottoposta ad un delicato intervento neurochirurgico. Nonostante l'operazione, le conseguenze della caduta sono state troppo forti per la piccola che, purtroppo, ha perso tragicamente la vita.
Ascoltati in Questura la madre, il compagno e un amico
Sul posto è intervenuta la polizia per le indagini del caso, coordinate dal pm Valentina Sellaroli della procura cittadina, arrivata anche lei sul luogo della disgrazia.
Non è affatto chiaro cosa sia realmente accaduto e la fatale dinamica è al vaglio degli inquirenti. La madre della bimba, italiana di 41 anni, il compagno della donna, 32enne di origini marocchine e un amico di quest'ultimo sono stati portati in Questura e sono stati ascoltati tutta la notte per fare chiarezza su quanto accaduto.
Stando alle prime informazioni raccolte, il 32enne non è il padre della bambina e vive nello stesso palazzo della donna, ma in un alloggio differente.
Per chiarire meglio il quadro sono stati sentiti anche gli operatori dell'ambulanza intervenuti sul posto.
L'ipotesi iniziale degli inquirenti era è che madre e compagno non fossero nello stesso appartamento della bimba, al momento della tragedia, che avessero quindi lasciato la piccola non sorvegliata e che quest'ultima potesse aver raggiunto il ballatoio per poi sbilanciarsi e cadere nel cortile interno del palazzo.
Fermato il compagno della mamma
La Polizia ha fermato il compagno della mamma della piccola nel pomeriggio di venerdì 14 gennaio. Azhar Mohssine, 32 anni, è stato fermato con l'accusa di omicidio.
Secondo la Questura, gli elementi e le testimonianze raccolte nelle prime fasi investigative hanno consentito una sommaria possibile ricostruzione del fatto e una prima qualificazione giuridica, che sarà sottoposta al vaglio del giudice nelle successive fasi del procedimento.
C'è da aggiungere che, la mattina precedente alla tragedia, in tribunale Mohssine era stato condannato a otto mesi al termine di un processo celebrato con il rito abbreviato per il possesso, da lui negato, di una cinquantina di grammi di hashish.
"Mi sento in colpa per quanto è successo: non sono stato attento", avrebbe riferito l'indagato ai pubblici ministeri, dopo essere scoppiato in lacrime.
Escludendo che la bimba possa essersi issata da sola oltre il parapetto, l'ipotesi investigativa prevalente è che Mohssine l'avesse in braccio e si sia sporto incautamente oltre il bordo della ringhiera, perdendo inavvertitamente la presa. Un omicidio di carattere colposo, insomma.