Maxi blitz dei Nas al mercato: oltre 600 profumi "tarocchi" sequestrati, cinque indagati
Si procede ora ad analizzare la potenziale pericolosità dei prodotti.
I Carabinieri del N.A.S. di Torino hanno eseguito la scorsa settimana un servizio straordinario finalizzato al contrasto dei reati connessi alla contraffazione di prodotti cosmetici, potenzialmente pericolosi per la salute pubblica, commercializzati al mercato di “Piazza Benefica”. Il servizio, eseguito con il supporto delle Stazioni Carabinieri di Torino Monviso, Borgo San Secondo e Borgo San Donato, ha portato al sequestro di 623 confezioni di profumi riportanti la dicitura “TESTER” e 625 campioncini, illecitamente destinati alla vendita presso 4 differenti banchi di vendita, nonostante fossero prodotti evidentemente non commercializzabili.
Profumi tarocchi al mercato di piazza Benfica
Il valore al commercio complessivo del sequestro operato dai militari del N.A.S. ammonta a circa 35.000 euro, in virtù dei noti marchi che venivano commercializzati, riconducibili alle più importanti case di moda italiane e internazionali. Sono 5 in tutto le persone denunciate, che dovranno ora rispondere all’Autorità Giudiziaria dei reati di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, frode nell’esercizio del commercio e ricettazione, per non essere stati in grado di esibire alcuna valida documentazione attestante la legittimità della provenienza dei profumi sequestrati.
Potenziale pericolosità dei prodotti
I militari eseguiranno ulteriori approfondimenti finalizzati a verificare l’originalità ma soprattutto la potenziale pericolosità dei prodotti sequestrati: oltre al danno economico patito dalle aziende produttrici derivante dalla commercializzazione di prodotti non destinati alla vendita o contraffatti, a scapito dunque del regolare processo di vendita, è di prioritaria importanza salvaguardare il consumatore finale dalla pericolosità per la salute derivante dall’utilizzo di prodotti che non sono stati sottoposti ai rigidi e severi controlli di qualità obbligatori invece secondo le procedure previste dal circuito legale di produzione.