Giovani cervi e caprioli salvati e svezzati pronti per essere reintrodotti in natura
Li hanno svezzati con amore i sanitari e i tecnici del Canc, il Centro Animali Non Convenzionali della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università.
Sono tre giovani cervi e quattro caprioli e li hanno svezzati con amore i sanitari e i tecnici del CANC, il Centro Animali Non Convenzionali della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università, convenzionato con la Funzione specializzata Tutela Fauna e Flora della Città Metropolitana di Torino.
Trasferiti in luogo idoneo
Per loro, dopo essere stati salvati e allevati nel centro specializzato di Grugliasco, è arrivato il momento di recuperare pienamente la naturale distanza e la naturale diffidenza nei confronti dell’uomo. In questi casi gli ungulati svezzati vengono trasportati (nelle foto allegate l’operazione, effettuata dal personale della Città Metropolitana) in un ambiente idoneo al loro sostentamento naturale, lontano dai centri abitati e dalle colture agricole e di notevole valenza naturalistica. Una volta “rinselvatichiti” vengono immessi nell’ambiente naturale più consono alla loro specie.
Svezzati con latte di capra
Grazie alle cure dei veterinari e dei tecnici del CANC, caprioli e cervi vengono svezzati con latte di capra, il più simile a quello materno, evitando comunque il più possibile il contatto con gli esseri umani. Acquisire una certa confidenza con le persone per cervi e caprioli è dannoso, perché li espone inutilmente al pericolo di essere catturati.
Come comportarsi
Sono abbastanza frequenti i casi di cittadini che si rivolgono alla Funzione specializzata Tutela Fauna e Flora o ai veterinari del Centro Animali Non Convenzionali di Grugliasco per consegnare piccoli di mammiferi e uccelli selvatici rinvenuti in zone rurali o montane. E’ bene sottolineare che, nella maggior parte dei casi, non si tratta di animali abbandonati dai genitori. I piccoli non devono essere sottratti alle cure della mamma, che spesso si aggira nei paraggi dei luoghi in cui vengono avvistati. Si deve intervenire solo quando i cuccioli sono in evidente difficoltà o sono feriti. Quando non sono in difficoltà, prelevarli significa compromettere la loro capacità di vivere nell’ambiente naturale, perché si rischia di innescare il meccanismo dell’imprinting: quegli animali perdono il loro naturale timore dell’uomo.
Il progetto "Salviamoli Insieme"
La Città Metropolitana di Torino, grazie al progetto “Salviamoli Insieme”, garantisce un importante presidio sul territorio per la tutela della fauna selvatica. Ma si tratta appunto di un servizio da allertare solo in caso di effettiva necessità. Gli animali in difficoltà devono essere ricoverati presso centri di riabilitazione e riambientamento convenzionati con la Città Metropolitana (nei quali si cerca di farli tornare alla loro naturale “selvaticità”) e, quando è possibile e opportuno, liberati nel corso di operazioni complesse e delicate, eseguite da personale specializzato.
Per il personale del CANC il salvataggio di cuccioli di cervo e capriolo rientra tra quelli previsti dalla convenzione attivata dalla Città Metropolitana, che vede l'impegno diretto della Struttura didattica speciale Veterinaria dell'Università di Torino, oltre che del personale della Funzione specializzata tutela fauna e flora della Città Metropolitana, nel servizio “Salviamoli Insieme”, che prevede il recupero in campo della fauna selvatica pericolosa o non gestibile dai cittadini. Il CANC ha sede in largo Braccini 2 a Grugliasco e, come detto, cura il servizio per conto della Città Metropolitana.
Inoltre il servizio “Salviamoli Insieme on the road” è attivo 24 ore su 24 sulla linea telefonica 349-4163385, a cui rispondono i tecnici faunistici che effettuano i recuperi. In molti casi i tecnici faunistici consigliano di non spostare i piccoli e, se necessario, si recano sul posto per verificarne le condizioni. Al numero 366-6867428 rispondono invece i veterinari in reperibilità che visitano gli animali selvatici portati al CANC dai privati cittadini.