Processo agli ultrà della Juve: sei condannati e sei assolti
Gli esponenti della Curva bianconera pretendevano dalla dirigenza favori e biglietti, altrimenti avrebbero creato disordini e causato sanzioni.
Condannati gli ultrà della Juve che avevano tentato di ricattare la dirigenza bianconera. Ma il Tribunale ha ridotto la pena per alcuni e assolto altri imputati.
Sei condanne e sei assoluzioni
Si è concluso con sei condanne e sei assoluzioni in Tribunale a Torino il processo di primo grado nei confronti di 12 esponenti della curva juventina. La pena più alta è stata per Gerardo Mocciola, più conosciuto come "Dino" in quanto diminutivo di Gerardino, condannato a 4 anni e 10 mesi di reclusione oltre a 5 anni di Daspo. Non potrà assistere a nessuna partita o evento sportivo né in Italia né all'estero fino al 2026. Figura di spicco nel mondo ultras, Mocciola fu il centro dell'operazione "Last Banner", da cui trae origine l'odierna sentenza.
A 2 anni e 4 mesi è stato condannato Salvatore Cava; 3 anni e 3 mesi invece per Domenico Scarano; 2 anni e 6 mesi per Sergio Genre. Assolto invece Fabio D’Alonzo dello stesso gruppo ultrà. Condannato anche Umberto Toia a un anno e 6 mesi mentre Beppe Franzo si è beccato 1 anno e 2 mesi.
Va tenuto presente che le condanne sotto i due anni non si scontano in concreto ma rimangono sulla fedina penale come "pendenze giudiziarie", ovvero si sommano ad altre condanne qualora ve ne siano in futuro. Si tratta di una delle prime volte che viene riconosciuta l’associazione a delinquere nei confronti di un gruppo organizzato di tifosi.
La Juventus è parte civile
La società calcistica Juventus e alcuni suoi dirigenti si sono costituiti parte civile ed hanno ottenuto il diritto a un risarcimento e a provvisionali che in totale ammontano a 53mila euro. Una cifra da poco, se paragonata al bilancio di una società calcistica, ma che serve ad attestare la completa estraneità della Juve ed anzi la sua posizione di parte lesa nella vicenda. Secondo la Procura (pm Chiara Maina) e la Digos di Torino nella stagione 2018-19 gli ultras fecero pressioni illecite per ottenere benefici e agevolazioni.
In pratica volevano biglietti gratis per le partite altrimenti avrebbero creato confusione o (peggio) risse e disordini nello stadio causando danni sia d'immagine sia concreti alla Juve. Il ricatto delle curve è un fenomeno più diffuso di quanto si pensi: basta infatti esporre uno striscione razzista o un coro di "buuuu" per far multare la società.
Il precedente: la Curva di Milano
Episodi simili, anche se non identici, erano stati segnalati in passato nella Curva Sud di Milano dopo lo scioglimento dello storico gruppo "Fossa dei Leoni". Insomma, una cattiva pratica che questa sentenza potrebbe definitivamente cancellare. Infine, va segnalato che il Tribunale ha derubricato alcune accuse e ne ha ammorbidite altre: da estorsione a tentativo di estorsione solo per fare un esempio. Più generosi invece i provvedimenti di Daspo che impediscono ai facinorosi di entrare allo stadio.
Sono quindi stati condannati sei ultrà della Juve per tentata estorsione.
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