Il piccolo Eitan portato via in Israele: protesta il rabbino capo di Torino
Il bambino, che ha 6 anni, ha perso tutta la famiglia al Mottarone. Affidato alla zia (sorella del papà) dalle autorità giudiziarie italiane, si trova ora in Israele.
Il rabbino capo della Comunità ebraica di Torino prende posizione sulla delicatissima vicenda del piccolo Eitan, sopravvissuto alla tragedia del Mottarone.
Condanna senza mezzi termini
Ariel di Porto ha condannato senza mezzi termini l'iniziativa del nonno materno Shamuel che ha portato il bambino in Israele togliendolo di fatto dalla disponibilità e dalle cure della zia Aya Biran. Ma cosa c'entra il rabbino torinese, guida spirituale e religiosa, con un fatto di cronaca che coinvolge una famiglia di Pavia? C'entra perché la famiglia di Eitan (tutti morti nella disgrazia della funivia) è ebrea e si sa che la comunità israelita all'estero è molto unita e crea spesso enclave per salvaguardare le proprie tradizioni. La parola del rabbino capo, di solito, ha un peso notevole ed in questo caso la speranza è che possa essere ascoltata da chi di dovere.
Infatti il trasferimento, secondo alcuni "forzato", del bambino in Israele va contro quanto stabilito dal Tribunale e si configurerebbe quindi un vero e proprio reato. Il Tribunale di Torino aveva infatti nominato tutrice legale di Eitan, con una decisione che è stata confermata anche dal giudice minorile di Pavia, la zia Aya (sorella del papà del piccolo).
Medico del carcere di Vigevano
Da molti anni Aya lavora in Lombardia ed è medico del carcere di Vigevano (Pavia). Secondo quanto riportato dal portale di attualità e cronaca PrimaPavia e da Channel 12 News, il Ministero degli Esteri e il Ministero della Giustizia (tramite un parere legale del Governo israeliano) hanno dichiarato che portare Eitan in Israele può configurarsi in tutto e per tutto come un rapimento. Secondo questa interpretazione l'azione del nonno violerebbe la Convenzione dell'Aja sugli "aspetti civili della sottrazione internazionale di minori". Di conseguenza le autorità israeliane dovranno ora fare tutto quanto in loro potere per restituire il ragazzo al suo tutore legale in Italia il prima possibile. Intanto la zia Aya ha già presentato denuncia alla Polizia di Stato. Vedremo dunque come andrà a finire questa delicata vicenda del piccolo Eitan e dell'appello da parte del rabbino capo di Torino.
(nella foto di copertina, il piccolo Eitan con il papà prima della tragedia della funivia del Mottarone)
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