La schiuma bianca del Sangone che uccide tutti i pesci
Il tutto a causa di un guasto alla rete di distribuzione fognaria gestita dalla Smat.
A metà luglio 2020 un guasto alla rete di distribuzione fognaria gestita dalla Smat ha causato una fuoriuscita di schiuma bianca nel Sangone tra Nichelino e Moncalieri.
Una volta era il mare dei torinesi
Proprio il tratto nichelinese del torrente, negli anni '50 era disseminato di spiaggette di sabbia fine prese d’assalto nelle domeniche estive dai torinesi che ci arrivavano tranquillamente con il tram, in bici o in Vespa. Verso la metà degli anni Sessanta le condizioni delle acque erano già proibitive a causa dell’inquinamento. Negli ultimi anni la situazione pareva un po’ migliorata tanto che erano tornati i pesci.
Pesci avvelenati
La sostanza rilasciata una settimana fa ha però causato proprio una forte moria di pesci, in particolare nel tratto compreso tra Nichelino e Moncalieri. L’incidente si è verificato in un periodo in cui la situazione idrica è sfavorevole in quanto la portata media giornaliera del Sangone, rilevata all’idrometro di Torino, è inferiore alla soglia di attenzione di 0,83 metri cubi al secondo. La Città metropolitana è intervenuta per diluire i reflui, in attesa che la Smat si occupi degli interventi necessari per eliminare del tutto l’inquinamento.
La segnalazione
La segnalazione delle acque inquinate è stata fatta dall’Arpa e dalla polizia locale di Nichelino che avevano ipotizzato come causa il crollo della fognatura delle acque reflue urbane avvenuto in strada del Drosso a Torino richiedendo alla Smat di valutare lo stato di fatto e la portata media delle acque reflue collegate allo stesso impianto. L'ente ha sollecitato la società di attuare subito interventi specifici per ridurre al minimo l’impatto sul territorio. Intanto è stato aperto un fascicolo della procura di Torino, tenuto dal pm Gianfranco Colace, a carico di ignoti.
La richiesta ai consorzi
Il 24 luglio 20202 il dipartimento vigilanza ambientale e direzione risorse idriche di corso Inghilterra, ha inviato una lettera al Consorzio argini e praterie di Trana, ai sindaci di Piossasco, Rivalta e Trana, al Consorzio irriguo delle Gerbole di Rivalta e per conoscenza all’Arpa Piemonte. Ai consorzi è stato chiesto di ridurre del 50 per cento il prelievo delle portate concesse per una settimana.
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