Crisi Embraco: tramontato progetto Italcomp, si lavora per una proroga di 6 mesi della cassa integrazione
Tra poco più di 15 giorni gli ammortizzatori sociali disposti un anno fa termineranno e le lettere di licenziamento già ricevute rischiano di diventare effettive
Di: Ottavio Currà
Il progetto Italcomp è naufragato ancora prima di prendere il volo. E' notizia di oggi che per il lavoratori dell'Embraco si sta lavorando per una proroga di altri 6 mesi della cassa integrazione. Un nuovo segnale che sbrogliare la matassa di questa storia è sempre più difficile.
Non c'è pace per il lavoratori Embraco
Sembra non avere fine la lunga e travagliata storia sindacale dei lavoratori dell'ex Embraco di Riva di Chieri. Arriva l'ennesimo schiaffo con tanto di liquidazione dal Governo, in particolare da parte del Ministro allo Sviluppo Economico (Lega) Giancarlo Giorgetti, sul progetto Italcomp.
Martedì 6 luglio 2021 manifestazione sotto la sede della Lega Piemonte
Un gruppo di lavoratori, qualche giorno fa, si era recato sotto la sede del partito della Lega a Torino, per chiedere certezze sul futuro occupazionale e in particolare un tavolo di confronto per il progetto Italcomp.
La tenda, da mesi in piazza Castello è il simbolo del loro disagio, perché tra poco più di 15 giorni gli ammortizzatori sociali disposti un anno fa termineranno e le lettere di licenziamento già ricevute rischiano di diventare effettive. Insomma, stanti così le cose, dal 23 di luglio i 400 lavoratori saranno tutti licenziati.
La nota dei sindacati
Oggi, giovedì 8 luglio 2021, i sindacati Fim, Fiom, Uilm nazionali hanno reso noto che il Ministro Giorgetti ha deciso di liquidare il progetto Italcomp.
I sindacati hanno affermato:
"Con troppa leggerezza il Ministro Giorgetti liquida il progetto Italcomp. Non condividiamo infatti la scelta di liquidare il polo dei compressori, che era stato peraltro prefigurato dallo stesso dicastero nel settembre 2020 con un piano industriale dettagliato sia nello sviluppo produttivo che occupazionale dei 700 dipendenti. Siamo consapevoli che molte difficoltà sono state create dall'Ue, a causa della mancata autorizzazione della garanzia pubblica al prestito in favore di ACC; ma crediamo che resti possibile salvare sia ACC sia Embraco e presidiare un settore importante come quello della componentistica di elettrodomestici, anche con una sinergia fra Stato e privati".