Confraternita di Bra

Confratello complice dei furti d'arte: recuperato bottino da due milioni di euro

I Carabinieri hanno individuato il responsabile e restituito il "malloppo" alla Biblioteca Reale di Torino e al Castello di Racconigi.

Confratello complice dei furti d'arte: recuperato bottino da due milioni di euro
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Operazione contro il traffico di opere d'arte e reperti museali di inestimabile valore: i Carabinieri hanno fermato un "confratello" complice e recuperato refurtiva per un valore di circa due milioni di euro. Si tratta di libri antichi e incisioni trafugate o "perdute" durante spostamenti vari, tutti manufatti che poi avevano grande richiesta sul mercato nero delle opere d'arte. Invece, grazie all'operato dei militari, tutti questi preziosi oggetti torneranno alla Biblioteca Reale di Torino, all’Archivio di Stato di Torino e al Castello di Racconigi.

Più di 1800 documenti antichi

Sono ben 1812 i documenti antichi, recuperati dai Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Torino in collaborazione con la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Piemonte e della Valle d'Aosta, all’interno dei locali dell’Arciconfraternita della Misericordia detta dei “Battuti Neri” di Bra (Cuneo). Il materiale archivistico, che vale circa due milioni di euro e proviene dall’Archivio di Corte dei Savoia, è costituito per lo più da lettere di principi e sovrani, da foto, ritagli di giornale e bigliettini di varia natura: documenti ufficiali e materiale personale che, nel corso di molti decenni, sono stati sottratti a importanti istituti di conservazione pubblici del Piemonte.

L’incredibile scoperta è avvenuta grazie alla scrupolosa opera di inventariazione che la nuova presidenza dell’Arciconfraternita aveva iniziato nel 2012, appena insediatasi, proprio nel corso delle verifiche sui beni di proprietà. I controlli e gli accertamenti successivi, svolti dai militari specializzati della Tutela patrimonio culturale, dal Nucleo Operativo della Compagnia di Bra e dai funzionari del Ministero della Cultura, hanno consentito di individuarne la provenienza pubblica e lo straordinario interesse storico-culturale dei documenti, rivelando che l’indebita sottrazione era in corso da tempo, ad opera di ignoti collezionisti.

Confratello "complice" dall'interno

Le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Torino hanno consentito di identificare un confratello “infedele” che, all’insaputa degli altri, aveva scelto le stanze dell’Arciconfraternita come luogo sicuro ed insospettabile per nascondere l’intero patrimonio documentale. La collaborazione tecnico-scientifica dei funzionari ministeriali, al termine di una lunga e minuziosa verifica dei documenti, ha permesso di stabilire come la sottrazione fosse mirata a ottenere i documenti più pregiati e rari degli archivi, riportanti le firme autografe di illustri personaggi di Casa Savoia, come Re Emanuele Filiberto, e di altri principi e sovrani europei, ad esempio, Caterina di Russia. Reperti unici e di notevole valore per i collezionisti del settore. Tutti i documenti sono stati sottoposti a confisca e restituiti allo Stato, conferiti per la custodia agli enti dai quali furono sottratti.

Questo dunque lo stato dall'arte su questa clamorosa notizia del confratello complice nella sottrazione di opere e beni culturali.

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