Assolto il deputato leghista che criticava le agevolazioni pro-arabi al Museo Egizio
I giudici di secondo grado hanno riconosciuto la libertà di esprimere opinioni (non offensive) anche in contrasto con il mainstream multirazziale.
Assolto in Appello: il deputato leghista Andrea Crippa non aveva rovinato la reputazione della Fondazione Museo Egizio di Torino quando, nel 2018, aveva contestato la decisione di offrire agevolazioni agli arabi per l'ingresso nel museo. Lo ha stabilito la Corte d'Appello di Torino, che ha ribaltato la sentenza di primo grado.
Gli italiani pagano, gli arabi no
Ormai tre anni fa Crippa aveva diffuso sui social un video in cui, tra le altre cose, criticava la scelta sottolineando che "gli italiani invece pagano": in primo grado era stato condannato a versare 15mila euro di risarcimento. La Corte d'Appello di Torino ha ribaltato la sentenza, ricordando che il diritto di critica è tutelato dalla Costituzione e sottolineando che le parole di Crippa non erano mai degenerate in offese. Si trattava dunque di semplici opinioni, per quanto "coraggiose" e non allineate al solito politically correct, ma del tutto legittime come pure lecito era diffonderle.
D'altronde, agevolare d'imperio certe categorie in teoria "non protette" sembrava una decisione un po' unilaterale che poteva far discutere o pensare a discriminazioni. Ma come, perché gli arabi entrano gratis e (per esempio) gli albanesi no? Ancora: perché gli arabi non pagano e noi italiani dobbiamo pagare? Immaginiamo solo per un attimo se fosse stato deciso il contrario: ovvero gli arabi devono pagare un qualcosa che è gratuito per tutti gli altri. Apriti cielo! Chissà quante vesti strappate in nome dell'intolleranza e del sempre agitabile razzismo...
Uno controsenso che stride
Crippa null'altro aveva fatto se non esplicitare questo stridente controsenso, senza peraltro offendere nessuno. Ciononostante, il Museo Egizio aveva deciso di querelare il leghista. C'è di più: nonostante l'evidenza della critica legittima e delle opinioni non processabili, il Tribunale in primo grado aveva condannato Crippa a risarcire il museo versando ben 15mila euro di tasca sua.
Ma il condannato ha presentato ricorso in Appello e questa volta la Corte ha ribaltato la sentenza di primo grado. Quando si dice che bisogna avere fiducia nella Magistratura.
Buone notizie per il leghista Crippa, dunque, assolto perché "il fatto non costituisce reato" sulla vicenda del Museo Egizio. Ovvero: esprimere opinioni (senza offendere, sia chiaro) è legittimo anche se queste non sono conformi al pensiero unico e all'imperante mainstream della società multirazziale.
(nella foto di copertina, Crippa con il leader leghista Matteo Salvini durante una conferenza stampa)
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