Vaccini Covid: oggi, 28 maggio, partono le preadesioni per la fascia 30-39 anni
Venerdì 4 giugno potranno prenotarsi anche i cittadini appartenenti alla fascia 16-29 anni.
Vaccini Covid: anticipate in Piemonte le preadesioni per la fascia 30-39 anni e per quella 16-29 anni. Le prime partono oggi, venerdì 28 maggio 2021, le seconde venerdì 4 giugno 2021.
Vaccini Covid: preadesioni 30-39 anni anticipate
Prosegue spedita la campagna vaccinale in Piemonte tanto che è stata anticipata la possibilità di effettuare le preadesioni al vaccino per le due fasce d’età 30-39 anni e 16-29 anni.
Chi si trova nella fascia d’età 30-39 anni potrà quindi effettuare la pre adesione al vaccino anti Covid già da oggi, venerdì 28 maggio 2021 (era prevista dall’8 giugno), mentre chi si trova nella fascia d’età 16-29 anni potrà effettuare la preadesione a partire da venerdì 4 giugno (era prevista dal 15 giugno).
Naturalmente tutta la procedura dovrà essere effettuata sempre attraverso il portale della Regione, www.ilPiemontetivaccina.it.
Il punto sulle vaccinazioni
Nel frattempo sono 36.612 le persone che hanno ricevuto il vaccino contro il Covid comunicate ieri all’Unità di Crisi della Regione Piemonte (dato delle ore 18.30). A 17.682 di queste è stata somministrata la seconda dose. Tra i vaccinati di oggi in particolare sono 6.617 i cinquantenni, 11.230 i sessantenni, 4.643 i settantenni, 3.693 gli estremamente vulnerabili e 1.163 gli over80. Quasi 3.500 le dosi somministrate dai medici di famiglia.
Dall’inizio della campagna si è proceduto all’inoculazione di 2.405.323 dosi (di cui 841.459 come seconde), corrispondenti al 91,3% di 2.635.610 finora disponibili per il Piemonte.
Oltre 500 adesioni tra i non residenti
Ieri, intanto, primo giorno per le preadesioni loro dedicato, sono state inserite sul portale www.ilPiemontevaccina.it 556 richieste di vaccinazione di residenti fuori regione, senza domicilio sanitario in Piemonte, ma che si trovano qui per ragioni di lavoro, assistenza familiare o per qualunque altro giustificato e comprovato motivo che imponga la presenza continuativa nella regione (come previsto dall’ordinanza del generale Figliuolo).