Coreografica protesta degli ambientalisti d'assalto Extinction Rebellion Torino che se la prendono ancora una volta con l'UniCredit.
Travestiti da animali
Da questa mattina, alcuni attivisti stanno presidiando l’entrata della principale sede torinese della banca, travestiti da animali in via d'estinzione.
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UniCredit, secondo i manifestanti, è la banca italiana responsabile del più alto numero di emissioni negli ultimi cinque anni. Così recita il comunicato di protesta:
"Dagli Accordi di Parigi ad oggi la banca ha investito 31,4 miliardi in progetti legati a petrolio, carbone e gas fossile alimentando il caos climatico, minacciando la vita e i mezzi di sussistenza di milioni di persone e di tutte le specie del pianeta. L’umanità è entrata nella sesta estinzione di massa della storia. Abbiamo bisogno che l’intero settore finanziario smetta di investire in progetti legati ai combustibili fossili e smetta di finanziare le multinazionali più inquinanti al mondo".
L'obiettivo del sit-in
L'obiettivo del sit-in è denunciare i continui investimenti finanziari nel settore di combustibili fossili, alimentando in questo modo la crisi climatica in corso e la paventata estinzione di massa. Ambientalisti d'assalto contro UniCredit, quindi. L'azione dimostrativa fa parte della campagna di disinvestimento nazionale, campagna che ha visto diverse persone chiudere i loro conti nelle banche ritenute "inquinanti", con lo scopo di creare una pressione dal basso nei confronti del terzo fattore di emissione di Co2: quello finanziario. Non è la prima volta che il sodalizio di ambientalisti ultrà si rende protagonista di clamorose forme di protesta. Di solito sempre con modalità molto creative e curiose, comunque improntate alla non violenza. L'ultima volta avevano inscenato una cena in costume (travestiti da banchieri e top-manager) ancora davanti alla banca torinese. Forme di protesta pacifiche, certo, ma che colpiscono nel segno e non è da escludere che possano ottenere anche consensi.