Space Oddity alla Fondazione Sandretto: spazi e corpi al tempo del distanziamento sociale
La mostra propone un percorso attraverso una serie di opere che riflettono sui concetti di spazialità, corporeità, esterno ed interno, architettura e psicologia.
Lockdown, distanziamento sociale e contingentamento descrivono oggi i modi in cui si sviluppa la relazione tra corpi e spazi, a livello individuale e collettivo.
Space Oddity alla Fondazione Sandretto
La mostra Space Oddity, ospitata alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, propone un percorso attraverso una serie di opere che riflettono sui concetti di spazialità, corporeità, esterno ed interno, architettura e psicologia, offrendo lo spazio espositivo come contesto in cui mettere in atto esercizi di prossimità, distanza e mappatura.
La danza come simbolo
Il richiamo a David Bowie risiede nel fil rouge scelto per parlare di spazio e nuovi spazi, quelli dettati dal distanziamento, la danza, disciplina amatissima da Bowie, che in questo caso diventa il simbolo di ciò che esiste tra coreografia e interpretazione, regola ed espressione, stasi e movimento.
In mostra opere storiche e recenti parte della Collezione Sandretto Re Rebaudengo tra cui una serie di video della collezione che pur non avendo nessun vero contatto diretto con Bowie, in qualche modo ne seguono l'iter, dalle sperimentazioni anni '70 fino al momento disco-pop di Let's Dance.