Fiom Cgil Torino a Stellantis: "I numeri di bilancio sono in crescita, ma anche quelli della cassaintegrazione"
I numeri di bilancio in crescita dovrebbero essere rassicuranti, eppure ci sono ancora timori circa gli ammortizzatori sociali.
Solo qualche giorno fa Stellantis rassicurava Torino circa il futuro dell'automotive, confermando un investimento da 2 miliardi di euro.
Numeri in crescita sì, ma anche di cassintegrati
I numeri di bilancio in crescita dovrebbero essere altrettanto rassicuranti, eppure ci sono ancora timori circa gli ammortizzatori sociali. Secondo Fiom Cgil Torino, solo tra aprile e fine maggio sono (saranno) 7125 le persone coinvolte, tra lavoratori delle strutture impiegatizie (4038) e operai (3087). Nessuna divisione sembra salvarsi dalla frenata: da una parte Presse, Maserati di Grugliasco, Powertrain, Comau e Carrozzeria di Mirafiori. Dall'altra Centro ricerche, Services, Fca Partecipazioni, Stellantis NV, ex Fca Sepin e Strutture Centrali.
Troppo bassi i volumi delle auto assemblate: serve una nuova strategia
Edi Lazzi, segretario generale della Fiom Cgil Torino, sottolinea il problema della fermata per gli oltre 8.000 addetti delle strutture impiegatizie che non è certo un bel segnale, anche alla luce della strategia di riduzione dei costi e delle sinergie annunciate dall’azienda. Sul lato produttivo oltre al massiccio uso della cassa preoccupano i bassi volumi delle auto assemblate negli stabilimenti.
Necessario quindi, sempre secondo Edi Lazzi, un intervento delle istituzioni e della sindaca Chiara Appendino in modo da aprire un dialogo con i massimi vertici di Stellantis per ragionare insieme su come utilizzare gli spazi industriali di Mirafiori e di Grugliasco e capire quali investimenti sarebbero utili per accompagnare lo sviluppo delle auto elettriche contrattando con il gruppo automobilistico nuove produzioni da destinare a Torino.