La lettera di Epat al Prefetto di Torino: "Non confondiamo la movida incontrollata e l'attività onesta degli esercenti"
"Invoco il Suo aiuto per dimostrare che lo Stato invece esiste ed è al nostro fianco in questo terribile momento."
Il presidente di Epat (Associazione Pubblici esercizi di Torino) Alessandro Mautino, in una lettera aperta al Prefetto di Torino Claudio Palomba, dà voce a esercenti che hanno sempre rispettato le regole, dissociandosi dai numerosi assembramenti di giovani senza mascherina che si sono visti anche durante lo scorso weekend.
La lettera al Prefetto
Mautino ricorda i tanti esercenti che non hanno mai trasgredito alcuna regola andando incontro a un notevole decremento degli incassi:
Gli esercenti rispettosi delle regole, che non hanno aperto né ora né quando frange un po' estreme sfidavano la legge incitando ad aperture illegittime; hanno operato solo fruendo di spazi all’aperto e non utilizzando il banco bar, con un notevole decremento degli incassi in un tempo in cui ne hanno bisogno come il pane; tra i nostri associati ricordo anche i locali di intrattenimento chiusi dal febbraio 2020 e che oggi ancora non sanno se e quando potranno riaprire.
Il lavoro degli esercenti non è da confondere con la creazione di assembramenti
Nella lettera si sottolinea la necessità della collaborazione continua per tutelare la salute di tutti e di segnalare l’esigenza di far sì "che non vi sia confusione tra esercenti e manifestazioni spontanee, non autorizzate con migliaia di giovani assembrati a ballare senza mascherina oppure con gli assembramenti in luogo pubblico con alcoolici derivati da vendita sottocosto".
Sempre più lontani dallo Stato, serve collaborazione
Il presidente di Epat Torino Alessandro Mautino conclude sottolineando l'importanza di distinguere tra chi rispetta le regole e chi invece quelle stesse regole le calpesta senza pudore:
Mai come in questi mesi i titolari e i dipendenti delle nostre aziende si sono sentiti così lontani dallo Stato e il senso di abbandono e di ingiustizia per le misure subite e le disparità di trattamento sono enormi ed è mio dovere testimoniarlo. Invoco il Suo aiuto per invertire questa tendenza dimostrando che lo Stato invece esiste ed è al nostro fianco in questo terribile momento: da un lato continuando con il dialogo e la collaborazione, che con Lei ci sono sempre stati, per il miglior svolgimento possibile delle nostre attività nel rispetto delle regole ma anche severo contro chi quelle regole calpesta completamente e senza il minimo pudore rischiando oltretutto di portare sulla cattiva strada le sempre più numerose persone che ormai esasperate ci chiedono “perché loro sì e noi no?”, persone alle quali ormai non sappiamo più cosa rispondere.