Rapina in gioielleria a Cuneo: è di Torino uno dei due banditi uccisi
Quando la situazione è precipitata, Mario Roggero ha reagito sparando ai tre rapinatori con una pistola legalmente custodita.
Sono stati identificati i due banditi rimasti uccisi nella tentata rapina avvenuta nel pomeriggio di ieri, mercoledì 28 aprile 2021 in una gioielleria di Grinzane Cavour.
Chi sono i banditi
Si tratterebbe di Andrea Spinelli, 45enne di Bra, e Giuseppe Mazzarino, 58enne di Torino. Entrambi con precedenti di polizia, erano già noti alle forze dell’Ordine. Il terzo complice, un 34enne di Alba, originario di Erice (Trapani), ricoverato all’ospedale per una ferita alla gamba, unico sopravvissuto all’evento, è stato sottoposto a fermo, indiziato di tentata rapina.
I fatti
Come riportato nella nota diffusa dalla Procura della Repubblica di Asti, i tre malviventi si sarebbero introdotti nella gioielleria di Mario Roggero verso le 18,45 brandendo un coltello e una pistola, poi rivelatasi finta, minacciando di morte il titolare, la moglie e la figlia, l’una colpita da un pugno e l’altra immobilizzata con fascette di elettricista, facendosi in tal modo consegnare numerosi gioielli. A quel punto la situazione è precipitata con Mario Roggero che ha reagito sparando ai tre rapinatori con una pistola legalmente custodita.
I capi d’accusa del gioielliere che ha sparato
“Ho dovuto scegliere tra la vita mia, di mia moglie e di mia figlia e la loro”.
Così si è espresso Mario Roggero, il gioielliere di Grinzane Cavour che ha freddato con due colpi di pistola due dei tre rapinatori che hanno tentato di derubare soldi e denaro dal suo negozio, dopo aver minacciato violentemente la moglie e la figlia. Mario Roggero è indagato per omicidio colposo e per eccesso colposo di legittima difesa.
La solidarietà dal mondo della politica
Intanto il caso ha raggiunto anche il mondo della politica. Tra i tantissimi i messaggi di solidarietà e vicinanza che sono giunti alla famiglia del gioielliere rapinato, anche il leader della Lega Matteo Salvini, tramite i suoi canali social, si è espresso sulla vicenda:
“Un abbraccio al gioielliere e alla sua famiglia aggredita. Il loro negozio di Grinzane Cavour (Cuneo) era già stato rapinato nel 2015: il titolare era stato picchiato e legato, poi chiuso in bagno con la figlia. La difesa è sempre legittima“.
Il messaggio dell’ex ministro dell’Interno è chiaro e va a sottolineare la sua consolidata opinione sul fatto che difendersi quando ci si ritrova in situazioni di pericolo, anche di vita, rappresenti un atto legittimo.
Sui social c'è già l'hashtag #iostoconroggero
La stessa vicinanza e solidarietà alla famiglia di Mario Roggero su Facebook è stata simbolicamente manifestata attraverso l’hashtag #iostoconroggero. Tra i primi ad utilizzarlo anche l’assessore alla sicurezza del Comune di Alba, Marco Marcarino, il quale, sul suo profilo Facebook, ha evidenziato come la reazione avuta dal gioielliere rapinato sia avvenuta a seguito di un problematico contesto che ha riguardato il suo passato:
Quando ho saputo la notizia sono stato colpito profondamente, vorrei esprimere la mia solidarietà a quest’uomo, Mario Roggero, che ieri ha ucciso due malviventi che stavano rapinando il suo negozio. La morte non è una mai cosa bella, e per quanto mi riguarda non l’auguro mai a nessuno, però occorre analizzare lo stato d’animo di una persona che era già stata traumatizzato da una rapina nel 2015, selvaggiamente picchiato da una banda di rapinatori, legato e chiuso nel bagno del negozio con la figlia, un trauma terribile, dopo il quale ebbe bisogno di parecchi mesi per ristabilirsi. Ora per lui inizia un calvario. #iostoconroggero“.