Per il premier Conte non serve un commissario per la Tav, per Cirio invece sì
La Tav non è tra le 36 opere del Decreto Semplificazione che rende più spedite le varie realizzazioni.
La Torino-Lione continua a suscitare divisioni e polemiche. Questa volta non fa eccezione: la TAV non è stata inserita tra le 36 opere del Decreto Semplificazioni che prevede un commissario per velocizzare i lavori.
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Italia Veloce, ma solo di nome
È entrata però nel piano nazionale Italia Veloce, un elenco di opere prioritarie ma per le quali non sono ancora stati studiati meccanismi ad hoc per rendere spedita la realizzazione. Per il premier Giuseppe Conte un commissario non è per forza necessario per queste opere, ma si può prevedere in casi particolarmente complessi.
La risposta di Alberto Cirio
Secca la replica del Presidente Alberto Cirio, per lui non ci sono dubbi sulla complessità dell'opera
La TAV è a tutti gli effetti il caso complesso e come tale richiede una soluzione radicale, un commissario con poteri speciali su modello Ponte Morandi è l'unica strada percorribile per il Piemonte.
Per Cirio, la ripartenza della regione passa proprio dalla realizzazione di questa grande opera, non prevedere un commissario è una scelta solo politica, per non contrastare l'anima pentastellata del governo.
Una scelta che blocca e isola il Piemonte che deve superare vecchi divisionismi politici e guardare avanti.