Operazione "Junior"

Droga dalla Spagna: il boss (con pizzini e cellulare) dirigeva il traffico internazionale dal carcere

I provvedimenti scaturiscono da un’attività d’indagine avviata nell’estate del 2017 per le ricerche del latitante Nerbo Junior Giuseppe.

Droga dalla Spagna: il boss (con pizzini e cellulare) dirigeva il traffico internazionale dal carcere
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Nella mattinata di oggi, martedì 27 aprile 2021 i Carabinieri del R.O.S, con il supporto in fase esecutiva dei Comandi Provinciali Carabinieri di Torino, Ancona, Cagliari, Nuoro, Savona e Ragusa, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Torino su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 9 indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e per plurimi episodi di produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti, con l’aggravante della transnazionalità.

Indagine avviata nel 2017

I provvedimenti scaturiscono da un’attività d’indagine avviata nell’estate del 2017 per le ricerche del latitante Nerbo Junior Giuseppe. Quest’ultimo, infatti, si era rifugiato in Spagna dopo essersi sottratto, nel novembre del 2016, all’esecuzione di un provvedimento cautelare in carcere per l’omicidio di Piatti Patrizio, avvenuto a Monteu Roero (CN) il 9 giugno del 2015.

I successivi approfondimenti, anche in regime di cooperazione giudiziaria con i collaterali organi di polizia spagnoli della Guardia Civil, hanno consentito di rintracciare e trarre in arresto Nerbo Junior Giuseppe il 7 giugno 2017 nei pressi di Barcellona e documentare l’esistenza di un sodalizio dedito al traffico internazionale di cocaina, hashish e marijuana, attivo tra la Spagna e l’Italia.

Mirati approfondimenti sul punto, hanno confermato l’operatività del sodalizio che è risultato diretto dal citato Nerbo il quale, una volta estradato in Italia, sfruttando i colloqui in carcere e apparecchi telefonici illegalmente introdotti nell’istituto penitenziario, ha continuato ad impartire direttive agli accoliti incaricati di gestire le attività di narcotraffico internazionale. Per contro, questi ultimi, anche tramite manoscritti redatti in forma criptica veicolati in carcere per mezzo della corrispondenza, hanno fornito al detenuto costanti informazioni sulle dinamiche associative e una rendicontazione circa i proventi derivanti dalla compravendita del narcotico che, in taluni casi, veniva recapitato da società di spedizioni ignare del contenuto dei colli all’interno dei quali erano occultati apparati gps per tracciare lo spostamento dello stupefacente.

Sequestrati 170 chilogrammi di stupefacente

L’attività ha consentito di sequestrare 170 kg di sostanza stupefacente tra cocaina, hashish ed anfetamine e di individuare diramazioni dell’organizzazione in Spagna, Piemonte, Sardegna e Sicilia. Contestualmente, a carico del sodalizio, è stato eseguito un sequestro preventivo per equivalente di settecentomila euro.

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