Medici e infermieri no-vax manifestano in centro contro l'obbligo vaccinale
Il corteo, organizzato dai sindacati di base "Cub" ha coinvolto circa duecento lavoratori del settore. C'è da preoccuparsi?
Medici no-vax manifestano in centro per ribadire il loro "no" al vaccino obbligatorio: corteo in Piazza Castello a Torino contro l'obbligo vaccinale per i lavoratori ospedalieri. Ieri, 25 aprile 2021, circa duecento fra infermieri, medici e operatori socio-sanitari sono scesi in strada riunendosi per protestare contro l'obbligo di fare il vaccino.
Organizza la Cub
Il corteo è stato organizzato dalla sigla Cub (Confederazione Unitaria di Base, ndr) di fronte alla Regione Piemonte. Si ricorderà che la vaccinazione obbligatoria è stata introdotta dal Governo Draghi poche settimane fa, onde evitare che scriteriati lavoratori del settore sanità possano infettare i malati perché non vogliono fare il vaccino. La tendenza "no-vax" stenta però a morire, nonostante le evidenze scientifiche e tutti gli esperti stiano spronando la popolazione a fidarsi e a farsi inoculare le dosi. D'altronde, i medici in Italia sono sempre stati piuttosto scettici sulle vaccinazioni: basti dire che l'adesione alla campagna anti-influenzale dei nostri càmici bianchi è sempre stata da record, in negativo però. Sia come sia, e bando alle opinioni personali, la manifestazione in piazza a Torino si è svolta eccome. Il punto saliente, rivendicato dai "no-vax" che lavorano negli ospedali, è la libertà di scelta.
Fare o no il vaccino
Libertà di fare o no il vaccino anti-Covid insomma, senza essere obbligati dal datore di lavoro (in questo caso il Ministero della Sanità). Così il comunicato ufficiale:
"Siamo sanitari, libertà di scelta. Rivendichiamo la libertà di decidere sull'obbligo vaccinale. Non è un attacco alla campagna vaccinale ma all'obbligo, alla minaccia di restare a casa per chi sceglie di non vaccinarsi. (...) Il decreto Draghi sulla questione deve essere ritirato, visto che la vaccinazione non dà la certezza di essere sicuro per chi la fa e non da la certezza di non contagiare gli altri. Nel giorno in cui si celebra la Liberazione è giusto ricordare le conquiste fatte nella lotta per la democrazia e i diritti, tra questi anche quelli di non vaccinarsi. (...) Vogliamo che ognuno possa scegliere liberamente e siamo contro un ricatto antico e odioso: se non obbedisci ti lasciamo senza soldi".