Femministe e anti-abortisti: lotta continua fra chi tifa per l'aborto e chi difende la vita
Alla coreografica manifestazione di piazza dell'associazione "Non una di meno" fa da contraltare l'azione di "Aliud" e Fratelli d'Italia.
Si scatena la polemica e la contrapposizione politica fra due fazioni da sempre in lotta fra loro: femministe militanti e anti-abortisti. Da una parte chi rivendica di poter decidere se portare a termine una maternità già cominciata, anche interrompendola; dall'altra chi sostiene che ogni aborto è comunque un bambino ucciso (al quale in ogni caso viene impedito di nascere).
Un dialogo impossibile
Il dialogo e il punto di sintesi tra le due posizioni sono impossibili: la questione aborto aveva già spaccato l'Italia fin dai tempi del referendum (1981) e da allora poco è cambiato. Nei giorni scorsi le femministe hanno inscenato una manifestazione colorita davanti al Palazzo della Regione: non vogliono che nei consultori vengano ammessi gli anti-abortisti. Per la verità se la prendono anche contro i medici obiettori, ovvero quei medici che si rifiutano di praticare aborti. Vernice imbrattante, inquietanti lunghe tuniche, coreografia d'impatto: così le militanti hanno difeso l'interruzione di gravidanza. Dall'altra parte, gli attivisti e le attiviste di estrema destra che fanno riferimento all'associazione "Aliud", hanno espresso invece la loro difesa per la vita. Come: appiccicando decine di cartelli davanti alle Asl per dire no all'aborto. Gli slogan dei giovani identitari sono facili da intuire: "Il coraggio è dare la vita, non toglierla" e "Libertà di vivere, non di uccidere" solo per fare due esempi.
Abortiste e femministe in piazza
Alcuni dei cartelli pro-vita di "Aliud"
Donne e uomini di "Aliud" e Fd'I
Un momento della manifestazione femminista
La battaglia per la vita
Così i militanti di Aliud:
"Abbiamo voluto dare una forte risposta alle targhe pro-aborto affisse nei pressi dei consultori cittadini. La battaglia in difesa della vita è assolutamente fondamentale per chi come noi porta avanti una visione valoriale del mondo e della società, oltre ad essere di vitale importanza per il futuro del nostro popolo. Chi cerca di far passare la liberalizzazione dell'aborto come una battaglia di libertà non fa altro che spingere la società verso un baratro di individualismo, favorendo la disgregazione dei legami umani. Davanti a questa barbarie facciamo sentire la nostra voce di dissenso, ovunque sia necessario".
Una posizione condivisa anche da Fratelli d'Italia. Così il portavoce Enrico Forzese:
"È fondamentale ribadire la nostra posizione a favore della vita (...) contro ogni isterismo estremista. La società deve dare ad ogni donna la possibilità di essere madre e ad ogni bambino di nascere, non dare a chiunque la possibilità di sopprimere una vita".
Va di nuovo in scena quindi la sempiterna lotta fra femministe d'assalto e anti-abortisti, ciascuno con le proprie ragioni.