Ex Embraco, nulla di fatto: ancora 9 giorni e scatteranno i licenziamenti
La cassa integrazione scadrà invece il prossimo 22 luglio.
Ex Embraco, nulla di fatto: ancora 9 giorni e scatteranno i licenziamenti per i 400 lavoratori di Riva di Chieri. Il 20 aprile saranno a Roma davanti al Mise.
Ex Embraco, nulla di fatto
C'è frustrazione da parte dei sindacati e dei lavoratori della ex Embraco dopo l'ennesimo presidio in tre anni di attese e delusioni. L'incontro in videoconferenza tra il Ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, la Regione Piemonte e la Regione Veneto, si è concluso con un nulla di fatto. Il Mise ha garantito di credere nel progetto Italcomp per creare un polo componentistico degli elettrodomestici coinvolgendo anche i 300 lavoratori della Acc di Belluno.
Il socio privato
Ma il Governo chiede di trovare un socio privato che copra il prestito ponte da 15 milioni di euro necessario per traghettare l'azienda veneta verso l'accordo. E altri fondi servono anche per la ex Embraco, ma al momento nessun investitore si è fatto avanti.
Fra 9 giorni il licenziamento collettivo
Intanto il tempo stringe, tra 9 giorni scatterà il licenziamento collettivo dei 400 lavoratori di Riva di Chieri, mentre la cassa integrazione scadrà il 22 luglio.
"Chiediamo all'attuale Governo di riprendere gli impegni passati presi dalle Istituzioni e di smetterla con un passaggio di consegne infinito - sono le parole di Gianluca Ficco, Responsabile Nazionale UILM.
"Ci sono tutte le condizioni per ritornare a fare politiche industriali e a costruire elettrodomestici nel nostro paese" è invece il commento di Ugo Bolognesi della Fiom Torino.
Il 20 aprile davanti al Mise
Mentre la regione chiederà un incontro con il ministro del lavoro Orlando per ottenere la proroga della cassa integrazione, i lavoratori si troveranno a Roma davanti al Mise il prossimo 20 aprile, in attesa di essere ricevuti.
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