Zona arancio, torinesi impazziti: dehor strapieni e code
Ci sarà un prezzo da pagare per questa versione un po' "tarocca" della felicità?
Zona arancio, torinesi impazziti per l'ultimo weekend di "libertà": dehor strapieni e code.
Zona arancio, torinesi impazziti per l'ultimo weekend di "libertà": dehor strapieni e code
Complice una giornata quasi primaverile, Torino sabato non voleva rassegnarsi al destino che le toccherà da lunedì: passare da zona gialla a zona arancione.
Aperitivi nordici e pranzi spagnoleggianti
Così se a una certa ora, si sa, il coprifuoco incombe, allora gli orari dell'aperitivo si fanno più nordici, altrimenti è il pranzo a seguire ritmi "madrileni" e a spostarsi alle 15. Insomma di modi per stare insieme, in barba all'arancione, i torinesi oggi (e non solo) ne han trovati eccome.
Nelle piazze e nelle vie del centro i tavolini, colmi di bicchieri, sono circondati da persone che hanno voglia di stare insieme, bere e divertirsi come una volta, una scena che automaticamente ci riporta all'inizio del 2020 quando tutto stava per cominciare e il Covid era una malattia che veniva da Paesi lontani, non una realtà spaventosa che avrebbe riguardato tutti da molto vicino.
Via Monferrato
Via Monferrato
Piazza Vittorio
Piazza Vittorio
Piazza Vittorio
Via Po
Piazza Castello
Zona arancio, torinesi impazziti: dehor strapieni e code
Zona arancio, torinesi impazziti: dehor strapieni e code
Via Lagrange
Via Lagrange
Piazza Vittorio
Piazza Vittorio
Code che ricordano lo scorso Natale
Persino davanti al Mc Donald's c'è una coda tale da far venire i dubbi che ci sia in agguato un Dpcm che presto vieti di mangiare gli hamburger. Insomma, certe scene ricordano proprio l'ansia pre-natalizia di pochi mesi fa, quando la gente si riversava da un centro commerciale all'altro e a destare preoccupazione erano soprattutto gli assembramenti in luoghi come la Rinascente.
Quel che è certo è che a distanza di un anno dallo scoppio della pandemia, si respira un senso di stanchezza generale e una gran voglia di libertà e normalità, ma una domanda sarebbe meglio porsela: ci sarà un prezzo da pagare per questa versione un po' "tarocca" della felicità? I numeri delle prossime settimane ci risponderanno.
Silvia Venezia