Coinquilini litigano, arriva la Polizia: un arresto per spaccio
Non voleva restituire oggetti e beni di proprietà dell'altro, che ha chiamato gli agenti per ottenere giustizia. Poi la "sorpresa"...
Coinquilini litigano e si querelano per questioni di convivenza, arriva la Polizia e ne arresta uno per spaccio di sostanze stupefacenti. Un rapporto difficile fra due ex-amici, che è sfociata in un arresto del tutto inatteso. I due avevano litigato e uno se n'era dovuto andare dall'appartamento. L'altro, però, si rifiutava di restituirgli oggetti e suppellettili rimasti nella casa. Richiesto dunque l'intervento delle autorità, ma il sopralluogo riserva una "sorpresa".
Si era dimenticato l'appuntamento
Litigi e un procedimento penale in atto: una situazione di conflittualità pregressa per cui era stato richiesto l’intervento degli agenti del Commissariato Centro per consentire alla parte offesa di recuperare i propri beni nell’alloggio condiviso. Entrambi i protagonisti hanno 27 anni, ma il titolare dell’appartamento aveva forse dimenticato l’appuntamento con l'ex-coinquilino (e la Polizia) per il trasloco. Al momento dell’ingresso in casa gli operatori lo trovano in evidente stato di alterazione psicofisica. Si era fatto una "canna" e dalla sua stanza proveniva un forte odore di marijuana. Quando i poliziotti si spostano in camera da letto trovano, in bella mostra su un tavolo, un frammento solido di hashish e due barattoli in vetro con della "maria" all’interno. Perquisendo a questo punto la stanza hanno rinvenuto anche un bilancino elettronico di precisione e materiale vario utile al confezionamento. Fra i due coinquilini che litigano salta fuori lo spaccio, dunque.
Accertamenti e conseguente arresto
Gli accertamenti tecnici condotti sul telefonino del ventisettenne hanno fatto emergere come lo stesso gestisse in prima persona un rilevante giro di affari legato al mondo degli stupefacenti. La sua condotta era certamente agevolata dal fatto di agire direttamente dal proprio domicilio mediante l’utilizzo di applicazioni per lo scambio di messaggi istantanei che fanno riferimento a “fumo”, “amnesia” (un tipo di cannabis) e “ketamina” (potente droga anestetica e allucinogena). Poteva altresì contare su un portafoglio clienti fidato, discreto ed abituale. Lo stupefacente sequestrato ammonta a circa 50 grammi, non tantissimo dunque. Ma il giovane ha precedenti penali per reati contro la persona, ed è stato quindi arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Un epilogo che avrebbe potuto tranquillamente evitare semplicemente restituendo al coinquilino le sue cose...