300 ventilatori polmonari inutilizzati o difettosi negli ospedali del Piemonte
I dispositivi giacciono nei magazzini delle Asl: malasanità o difficile gestione dell'emergenza? Si attende una presa di posizione della Regione.
Circa 300 ventilatori polmonari inutilizzati, alcuni difettosi, giacciono in disparte nei magazzini degli ospedali del Piemonte. Uno spreco, uno scandalo della sanità che fa specie soprattutto in piena emergenza pandemica.
Erano per le terapie intensive
Ne dà notizia un importante quotidiano nazionale con dovizia di particolari ed è attesa a breve giro una presa di posizione ufficiale da parte della Regione Piemonte. Si tratterebbe, a quanto è dato capire, della fornitura destinata al potenziamento dei posti letto in terapia intensiva (604 in tutto) finanziati dallo Stato ma che non sono ancora pronti. Circa cinquanta di questi apparecchi sarebbero addirittura difettosi, tanto che negli ospedali non sono mai neppure arrivati: venivano accantonati in magazzino, alcuni senza neanche essere disimballati dagli scatoloni. Un ventilatore per terapia intensiva costa circa 25.000 euro.
I dispositivi sono stati prodotti da un'azienda di Bologna e consegnati nelle scorse settimane alle varie Asl del Piemonte su ordine del commissario Domenico Arcuri. Adesso l'azienda dovrà inviare un gruppo di lavoro sul posto per controllare tutti i ventilatori, insieme a personale specialistico di ciascun ospedale. I medici e gli infermieri spiegheranno agli emissari dell'azienda produttrice cosa di preciso si verifica, quali sono i difetti e perché non si possono usare quei macchinari.
Fra erogatori e impostazioni
In particolare viene evidenziata una differenza fra i dati inseriti nelle impostazioni e quanto erogato al momento dallo strumento. Alcuni difetti sono già stati corretti in corso d'opera, ma sono ancora troppi i ventilatori inutilizzati accatastati in cantina. Anche perché intanto i lavori per l'ampliamento dei reparti di terapia intensiva stanno andando avanti e fra poco le camere saranno finite. Allora sì che saranno indispensabili anche quei 300 ventilatori polmonari attualmente inutilizzati o difettosi negli ospedali del Piemonte. La speranza è che non ci si imbarchi in una battaglia legale che veda contrapposti Regione Piemonte e Asl da una parte contro l'azienda dall'altra. Azienda che venne contattata, a quanto trapela, all'epoca dell'emergenza più "dura" (marzo/aprile 2020) dallo stesso Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Ci si attende che la Regione Piemonte prenda entro breve una posizione ufficiale su questa delicata vicenda.