Questa mattina alcuni attivisti del movimento Extinction Rebellion hanno scaricato trenta tavoli verdi davanti al grattacielo della Regione Piemonte, dove si è formato un presidio accompagnato da uno striscione “COP30: Tavoli Mancati”.
La protesta degli Extinction Rebellion
Mentre a Belém, in Brasile, la trentesima Conferenza Mondiale per il Clima (COP30) entra nel vivo dei giorni finali, il movimento nonviolento denuncia le promesse disattese della politica nel contrasto alla crisi climatica e la necessità di abitare pienamente e responsabilmente i tavoli di confronto e decisione internazionali.
Maria di Exction Rebellion spiega:
“Questi tavoli rovesciati rappresentano tutte le occasioni mancate e le promesse infrante di oltre 30 anni di conferenze per il clima, a partire dagli obiettivi falliti degli Accordi di Parigi. E mentre in Piemonte stiamo perdendo le nostre montagne, il Governo Italiano ha di fatto boicottato la COP di quest’anno: fisicamente e politicamente”.
Il riferimento è all’assenza della presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Belém, dove è invece intervenuto il ministro Antonio Tajiani.
L’attivista aggiunge:
“Governo e Regione Piemonte parlano da anni di voler attuare un approccio pragmatico e di buon senso alla transizione. Ma come hanno intenzione di farlo, senza stanziare i fondi adeguati?”
A livello nazionale, infatti, il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici non è stato incluso nella legge di bilancio 2025.
Gli Exctinction Rebellion puntano il dito contro la scelta del Governo di investire in biocombustibili, in aperto contrasto al parere espresso da oltre cento scienziati in una lettera sui rischi ambientali e sociali legati all’espansione dei biocarburanti di aumentare le emissioni. Negli ultimi mesi l’Italia si è inoltre opposta all’avanzamento delle principali politiche climatiche europee: dalla riduzione delle emissioni al 2040, agli standard sulle auto elettriche, fino ai piani di decarbonizzazione industriale. Un posizionamento politico che ha contribuito alla perdita di leadership in ambito climatico dell’Unione Europea. Eppure è proprio l’Italia ad essere il paese più colpito in Europa, da eventi estremi, come ondate di calore che hanno causato 4.500 vittime nel 2025, di cui 230 solo a Torino, e dai danni economici che ne derivano, stimati a 11.9 miliardi di
euro per il 2025.