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Rapterapia: UniTo valida scientificamente il metodo educativo basato sul rap

Grazie al potere del gruppo, alla condivisione dei testi e alla forza liberatoria del rap, i partecipanti riescono ad affrontare anche tematiche complesse e spesso rimosse, rispecchiandosi nei testi propri e altrui

Rapterapia: UniTo valida scientificamente il metodo educativo basato sul rap

L’Università di Torino ha appena riconosciuto ufficialmente il valore della Rapterapia basata sul metodo educativo ideato dall’artista torinese Marco “Zuli” Zuliani.

Il rap come strumento terapeutico ed espressivo

Una ricerca durata due anni e condotta da un team del Dipartimento di filosofia e scienze dell’educazione, infatti, ha validato scientificamente l’efficacia educativa di Rapterapia. Un riconoscimento ottenuto per la prima volta da un approccio educativo che, in Italia, utilizza il rap come strumento terapeutico ed espressivo.

Attivo dal 2015 attraverso Large Motive APS – fondata dallo stesso Zuli -, il metodo Rapterapia è stato inizialmente sperimentato nelle comunità terapeutiche minorili di Terra Mia Onlus e, in seguito, con il Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL 2 di Savona e in contesti educativi e sociali in tutta Italia, coinvolgendo spesso persone con disabilità, rifugiati e minorenni in carico ai servizi sociali che, così, hanno trovato uno spazio di ascolto, creazione e trasformazione personale.

Rapterapia si propone come uno strumento di protagonismo, narrazione e rielaborazione personale e collettiva, capace di trasformare il vissuto in musica e la musica in consapevolezza. Grazie al potere del gruppo, alla condivisione dei testi e alla forza liberatoria del rap, i partecipanti riescono ad affrontare anche tematiche complesse e spesso rimosse, rispecchiandosi nei testi propri e altrui.

4.500 i ragazzi coinvolti dal 2016

Dal 2016 ad oggi, Rapterapia ha coinvolto circa 4.500 ragazzi e ragazze tra i 12 e i 20 anni, provenienti da contesti molto diversi. Il 67% dei giovani è stato raggiunto attraverso le scuole mentre il 33% attraverso servizi educativi territoriali, spazi di aggregazione giovanile, comunità per minori, centri diurni e progetti di accoglienza integrata. Da questa esperienza, nel 2019, è nata anche Large Motive Records, un’etichetta “socio-discografica” che trasforma le storie dei ragazzi in musica e le pubblica sulle piattaforme digitali valorizzando il loro protagonismo e mettendo al centro il valore umano.

Rapterapia è parte integrante di KEEP It Real – AP Antimafia Pop Academy, una rete nazionale che riunisce rapper, educatori, enti del terzo settore e realtà sociali che utilizzano l’hip hop come strumento educativo.

Chi è Marco Zuli

ZULI (1980) fa musica dalla metà degli anni novanta e ha collaborato con artisti di vario stampo tra cui Roy Paci, Africa Unite, Club Dogo, Salmo, Emis Killa, Ensi, Dj Jad, Johnny Marsiglia e altri. Per lui la musica è sempre stata un veicolo di riflessione, inclusione e riscatto personale (come cantava nel 2012 nel brano “La scommessa”). Nei suoi testi, infatti, ha raccontato spesso le sfide della vita di periferia, il rischio di mettersi in gioco e la forza necessaria per affrontare le difficoltà quotidiane. Dal 2019 a oggi, Zuli e Large Motive APS hanno sviluppato progetti che uniscono musica e impegno sociale, valorizzando storie e talenti giovanili. Tra le collaborazioni più significative c’è quella con Save the Children, che ha dato vita al brano “Imparando ad essere grande”, scritto, cantato e interpretato da 45 adolescenti- italiani e non – che raccontano attraverso la musica esperienze, sogni e percorsi di crescita.

Venerdì 5 dicembre 2025, a Torino, presso la Fabbrica delle E (Gruppo Abele, Corso Trapani 91/b), a partire dalle ore 09:00 si terrà una giornata dedicata a Rapterapia con il racconto della ricerca torinese e il confronto con le esperienze provenienti da altre città italiane. L’ingresso è gratuito.