Il caso

Orrore a Barriera di Milano: resti di capriolo e cinghiale abbandonati tra i cassonetti

L’episodio ha scatenato indignazione tra i residenti e le associazioni animaliste

Orrore a Barriera di Milano: resti di capriolo e cinghiale abbandonati tra i cassonetti

Un episodio inquietante ha scosso ancora una volta il quartiere Barriera di Milano, dove sono stati trovati resti di animali selvatici abbandonati accanto ai cassonetti dei rifiuti. E precisamente:  una testa di capriolo, la pelle di un cinghiale e delle zampe mozzate.

Orrore a Barriera di Milano: resti di capriolo e cinghiale abbandonati

La scena, raccapricciante, ha destato allarme e indignazione tra i residenti: un gesto di crudeltà (e illegalità) che nulla ha a che vedere con il rispetto delle regole di caccia, ma neanche della tutela ambientale e del decoro pubblico.

A segnalare il fatto sono stati il consigliere della Circoscrizione 6 Massimo Robella e la coordinatrice all’Ambiente Giulia Zaccaro, entrambi esponenti della Lega, che hanno denunciato pubblicamente la vicenda, parlando di «un atto vergognoso« e chiedendo che «episodi del genere non si ripetano».

«I cittadini di Barriera non possono vivere in un quartiere dove accadono cose simili – hanno tuonato – Abbiamo ricevuto segnalazioni della presenza di una carcassa di cerbiatto e di un cinghiale squartato in corso Giulio Cesare, nei pressi delle ecoisole. Una scena vergognosa nel nostro quartiere».

E anche l’associazione LNDC Animal Protection ha espresso profonda indignazione e sgomento per il ritrovamento dei resti sventrati dei due animali selvatici.

L’intervento degli animalisti

L’organizzazione lo ha definito un atto di barbarie e crudeltà che non solo infrange le leggi sulla tutela della fauna, ma viola anche le norme sanitarie relative alla gestione e allo smaltimento delle carcasse animali.

Ma dall’Associazione lanciano anche una frecciata agli esponenti leghisti «È paradossale – ha commentato la presidente LNDC, Piera Rosati – che a denunciare pubblicamente l’episodio siano stati due esponenti locali della Lega, partito che da sempre difende la caccia e i cacciatori, opponendosi a qualunque tentativo di rafforzare le tutele per gli animali selvatici».

Poi l’invito ai politici torinesi:

«Ci auguriamo che, dopo aver visto da vicino l’orrore di ciò che la caccia comporta, questi rappresentanti locali trovino il coraggio di riferire ai propri vertici politici quanto sia urgente pretendere il rispetto per quegli stessi animali che, a parole, dicono di voler tutelare. Gli animali meritano ben altro: compassione, tutela e dignità. Per questo, insieme ad altre associazioni, abbiamo raccolto oltre 50mila firme in pochi mesi e presentato in Parlamento una proposta di legge di iniziativa popolare per bandire del tutto la caccia e mettere fine alla violenza».