PIEMONTE

Salone dell’Auto, Russi M5S: “È deprimente sentire ancora oggi l’auto raccontata come status symbol, libertà e progresso, quando la realtà è un’altra”

Le parole pronunciate, in una conferenza alle OGR hanno fatto storcere il naso a molti ambientalisti e semplici cittadini, che da tempo chiedono una città meno inquinata e a misura di persona.

Salone dell’Auto, Russi M5S: “È deprimente sentire ancora oggi l’auto raccontata come status symbol, libertà e progresso, quando la realtà è un’altra”

Da venerdì 26 al 28 settembre 2025, si è svolto il Salone dell’Auto a Torino. Come sempre non sono mancate le polemiche su questo evento considerato oramai “vecchio” e da “superare” perché non rappresenta più le reali necessità di una città ormai sempre meno città industriale.

Le parole pronunciate, in una conferenza alle OGR, dall’assessore con delega ai Grandi Eventi della Città di Torino, Mimmo Carretta e dell’assessore alle Attività Produttive della Regione, Andrea Tronzano, hanno fatto storcere il naso a molti ambientalisti e semplici cittadini, che da tempo chiedono una città meno inquinata e a misura di persona.

Le frasi pronunciate da Andrea Tronzano (Forza Italia):

“Dobbiamo dire ai consumatori e alla Generazione Z che l’auto esiste ancora ed è uno status symbol, di autonomia e di crescita”.

Sulla stessa lunghezza d’onda anche Mimmo Carretta (PD):

“Non esiste un altro mezzo che garantisce un contatto diretto con il progresso”.

Andrea Russi, capogruppo del Movimento 5 Stelle:

“È deprimente sentire ancora oggi l’auto raccontata come status symbol, libertà e progresso, quando la realtà è un’altra:
• Per la Generazione Z l’auto non è più un sogno ma un costo. Il desiderio di possederla cala, cresce invece la mobilità condivisa e sostenibile;
• Parlare di “libertà” al volante in città congestionate, con limitazioni al traffico e parcheggi costosi, è grottesco: la vera libertà è spostarsi in modo rapido ed economico.
• Con stipendi fermi e prezzi in aumento (altro che cancellazione delle accise!), la priorità delle persone non è comprare un’auto nuova, ma riuscire a vivere dignitosamente;
• E soprattutto, il settore auto a Torino è in crisi profonda: stabilimenti vuoti, produzione ridotta al minimo, componentistica in difficoltà. Stellantis continua a spostare modelli e produzioni altrove, lasciando qui solo cassa integrazione e incertezze;
Torino ha già pagato carissimo l’illusione di poter vivere solo di auto. Difendere il lavoro in questo settore è fondamentale, ma il futuro della città è nelle eccellenze che già possiede: ricerca e università, tecnologie verdi e digitali, cultura e rigenerazione urbana.
E la cosa più triste è che due politici di schieramenti teoricamente opposti, Tronzano e Carretta, finiscono per dire esattamente le stesse cose: retorica nostalgica, visione novecentesca e, soprattutto, zero idee per il futuro di Torino”.