L’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Federico Riboldi, è intervenuto al convegno “Il tumore della prostata in Piemonte. Dalla diagnosi alla cura: nuove speranze per i pazienti”, organizzato dall’associazione di promozione sociale “Motore Sanità” e svoltosi oggi, 29 settembre 2025 all’ Hotel NH Collection Torino Santo Stefano.
L’importanza delle Case di Comunità
Tra i temi chiave dell’intervento, la necessità di superare il tabù e lo stigma sociale che ancora spingono molti uomini a trascurare i controlli; il ruolo fondamentale delle Case di Comunità come presidio di prossimità per la prevenzione, l’informazione e gli screening oncologici, la volontà di replicare, sul fronte maschile, l’esperienza positiva già consolidata per i tumori femminili, come quelli al seno e al collo dell’utero.
L’assessore Riboldi in collegamento ha infatti dichiarato:
“Siamo stati capaci di costruire, nel tempo, percorsi di screening efficaci e diffusi per le donne. Ora dobbiamo avere il coraggio di fare lo stesso per gli uomini, che spesso hanno imbarazzo o tendono a sottovalutare i segnali del proprio corpo. Non è più accettabile: il tumore alla prostata è un problema di salute pubblica e la prevenzione deve diventare un dovere collettivo”, ha sottolineato Riboldi.
L’assessore ha inoltre ricordato la campagna “Un baffo per la ricerca”, dedicata proprio a sensibilizzare sul tema e ha evidenziato come il nuovo assetto territoriale della sanità piemontese, con il rafforzamento delle Case di Comunità – “un centinaio saranno attive entro il 2026” – potrà dare un contributo decisivo:
“Saranno il fulcro per avvicinare la medicina alla vita quotidiana delle persone, luoghi dove informare, fare prevenzione e intercettare precocemente le patologie. È lì che si giocherà una delle sfide più importanti dei prossimi anni”.
L’invito finale di Riboldi è rivolto direttamente agli uomini piemontesi:
“Così come le donne hanno imparato a considerare naturale e indispensabile lo screening periodico, anche noi uomini dobbiamo imparare a prenderci cura di noi stessi senza imbarazzo. Dopo i 50 anni la prevenzione non è un optional, ma una necessità”.
Il convegno
Pazienti, specialisti, istituzioni e aziende del settore salute si sono messe a confronto partendo dall’ascolto dei bisogni ancora insoddisfatti dei pazienti con carcinoma prostatico per migliorarne il percorso di cura partendo dagli screening precoci e dalla presa in carico da parte di team multidiscliplinari per garantire un accesso equo e tempestivo anche alle terapie più innovative. Questo l’obiettivo del convegno di oggi, promosso da Europa Uomo Italia e Novartis Italia, organizzato da Motore Sanità.
I dati in Italia e in Piemonte
Il carcinoma prostatico è la neoplasia più frequente tra gli uomini in Italia, con 40.192 nuovi casi stimati nel 2024 e oltre 485.000 pazienti viventi con questa diagnosi.
In Piemonte, nel 2023 si sono registrati 2.956 nuovi casi, con oltre 40.571 uomini che convivono con questa patologia, a conferma dell’elevato impatto clinico, sociale ed economico di questa malattia anche a livello regionale.