attualità

A Porta Susa compare la scritta “Meloni come Kirk”, la reazione della premier: “Motivo di orgoglio”

Il commento di Giovanni Crosetto: "Gesto gravissimo, indegno e inaccettabile"

A Porta Susa compare la scritta “Meloni come Kirk”, la reazione della premier: “Motivo di orgoglio”

 “Meloni come Kirk”, è la scritta è stata fatta su un muro nei sotterranei della stazione di Porta Susa, a Torino, durante il blocco dei binari effettuato dai Pro Pal partiti in corteo da Piazza Castello.

La risposta di Giorgia Meloni

Il riferimento all’attivista americano assassinato naturalmente non è passato inosservato e la premier nel condividere l’immagine della scritta ha ribadito il suo pensiero affidandolo ad un post su Facebook dove scrive:

“Meloni come Kirk”.
L’hanno scritto come minaccia. Ma chi vive di odio e intimidazioni non sarà mai come Charlie Kirk, perché non conosce il valore del dialogo, del confronto e della democrazia.
Essere accostata a lui è motivo di orgoglio: Kirk ha fatto della sua vita una battaglia per la libertà di pensiero.

Chi scrive minacce sui muri resterà sempre prigioniero della violenza. Noi continueremo a camminare liberi, forti delle nostre idee.

La solidarietà di Giovanni Crosetto alla premier Giorgia Meloni

Alle parole della premier si è aggiunto il sostegno del leader della Lega, Matteo Salvini, e del ministro della Giustizia Guido Crosetto, che hanno definito le scritte comparse a Porta Susa “minacce inaccettabili”. “Si respira un clima d’odio preoccupante, che va fermato”, ha scritto Salvini su X.

Mentre Giovanni Crosetto, Europarlamentare – Gruppo ECR, ha espresso la sua solidarietà alla premier scrivendo:

“Le scritte apparse nella stazione di Porta Susa, che evocano un vile augurio di morte nei confronti del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, rappresentano un gesto gravissimo, indegno e inaccettabile. Un atto che non ha nulla a che fare con la libertà di espressione o con il diritto di manifestare le proprie opinioni: qui siamo di fronte a un messaggio d’odio che inneggia alla violenza politica.

Siamo tutti chiamati, indipendentemente dalle appartenenze, a condannare senza esitazioni episodi del genere, perché la deriva dell’odio verbale e simbolico rischia di tradursi in conseguenze concrete.

La democrazia si difende con il confronto civile, con le idee e con il rispetto reciproco, non con minacce o evocazioni di morte.

A Giorgia Meloni va la mia totale solidarietà e vicinanza personale. Allo stesso tempo, rivolgo un appello alle istituzioni e alle forze dell’ordine affinché si faccia luce rapidamente sull’accaduto e si individuino i responsabili di questo atto vile.

Il nostro impegno politico continuerà con ancora maggiore determinazione: nessuna intimidazione fermerà chi lavora per il bene del Paese e delle comunità.”