l'accusa

Suk, esposto di Fratelli d’Italia in Procura

Di Alessi, Caria e Giovannini: «Il Comune ha ignorato volutamente la legge»

Suk, esposto di Fratelli d’Italia in Procura

Il “suk” di via Carcano a Torino, un mercato nato come spazio per lo scambio e la vendita di oggetti usati, torna al centro della polemica. Se per alcuni rappresenta un presidio sociale utile al quartiere, per altri è soltanto sinonimo di degrado e abusivismo.

Suk, esposto di Fratelli d’Italia in Procura

La questione si è riaccesa dopo che la giunta comunale di centrosinistra ha deciso di prorogare per un altro anno la concessione all’associazione ViviBalon, che gestisce l’iniziativa, nonostante la recente normativa regionale limiti a dodici le aperture annue per mercati straordinari. La decisione di Palazzo Civico rischia ora di avere strascichi giudiziari.

Di Alessi, Caria e Giovannini: «Il Comune ha ignorato volutamente la legge»

I consiglieri di Fratelli d’Italia della Circoscrizione 7 – Patrizia Alessi, Francesco Caria e Domenico Giovannini – hanno annunciato la presentazione di un esposto in Procura, accusando l’amministrazione di aver ignorato volutamente la legge. La Regione, infatti, ha approvato da fine agosto una modifica che regola fiere e mercati temporanei, fissando un limite  di dodici giornate l’anno. Secondo FdI, la proroga concessa dal Comune non solo viola apertamente la norma, ma permette a un soggetto privato di ottenere introiti che non avrebbe titolo a percepire. «Sulla concessione del Comune di Torino e le aperture del Suk di via Carcano siamo pronti a presentare un esposto penale in Procura. Da fine agosto – aggiungono – è entrata in vigore la modifica alla legge regionale sui mercati. La norma – che disciplina fiere, mercati straordinari e iniziative di commercio temporaneo in tutto il Piemonte non è scritta per il “suk”, ma i suoi effetti sono immediati sul mercato di libero scambio di via Carcano, che in passato godeva di aperture ben più frequenti. Il Comune però tira dritto e ha prorogato per un anno la concessione a ViviBalon, senza gara e alle stesse condizioni di prima, cioè con un calendario che inevitabilmente supera il limite fissato dalla Regione».