Scoppia la polemica sulla maxi riqualificazione di Barriera e Aurora a Torino, un ampio e strutturato intervento che non piace a molti residenti.
ll progetto «Rambla» non piace ai residenti
Il progetto “Rambla”, è il piano di riqualificazione da oltre 20 milioni di euro, presentato poche settimane fa, che punta a ridisegnare quartieri storici come Aurora e Barriera di Milano.
L’iniziativa, lanciata dall’amministrazione come simbolo di trasformazione urbana, ha però acceso la polemica di alcuni residenti e commercianti.
In via Martorelli, cuore della protesta, il 1° agosto 2025 è stata avviata una petizione che ha già raggiunto quasi 300 firme. E i promotori hanno l’obiettivo di raccogliere ancora più adesioni nei prossimi giorni. La critica principale riguarda l’impostazione del progetto, giudicata troppo scenografica e poco “concreta”.
Pavimentazioni decorative, nuove aree verdi e illuminazioni artistiche non convincono chi vive quotidianamente la zona, che invece reclama interventi essenziali rimandati da anni: manutenzione dei marciapiedi, rifacimento dell’asfalto, eliminazione delle barriere architettoniche e una maggiore sicurezza contro spaccio e degrado diffuso.
I cittadini di Barriera e Aurora contrari al restyling: in via Martorelli già raccolte, nel corso dell’estate, ben 300 firme
«Pedonalizzare non equivale a riqualificare», ribadiscono i cittadini, portando ad esempio esperienze vicine come largo Giulio Cesare o corso Palermo, dove le aree pedonali sono diventate punti critici piuttosto che spazi vivibili. Anche la pista ciclabile prevista lungo un tratto della via non convince: secondo i residenti, la strada è già sicura grazie al limite dei 30 km/h, tanto che persino alcune associazioni di ciclisti avrebbero espresso parere negativo dopo un sopralluogo. Piuttosto, gli abitanti chiedono il ritorno del tram, soppresso anni fa e mai rimpiazzato: «In quest’area passava il tram 4, mai più sostituito, mentre su via Cigna la linea è stata riattivata – ribadiscono dal quartiere – Dieci anni fa erano stati stanziati 800mila euro per riqualificare via Martorelli. Servirebbe riprendere quel progetto e completarlo. E non destinare fondi altrove».
Insomma, lo slogan ufficiale parla di “una città che cambia”, ma molti, fra coloro che vivono nei quartieri di Barriera e Aurora, sembrano guardare la situazione in modo differente. Residenti e commercianti, infatti, non chiedono opere dal forte impatto visivo o progetti che richiamino modelli internazionali come una “Rambla” in stile Barcellona. Le priorità sono molto più semplici: un quartiere sicuro, liberato dal degrado, dallo spaccio e dal senso di trascuratezza che da tempo lo caratterizza. Molti abitanti sottolineano come non siano necessari interventi spettacolari o estremamente costosi, quanto piuttosto lavori mirati a restituire funzionalità e decoro agli spazi pubblici. Ma il malcontento non riguarda soltanto via Martorelli. Anche in corso Palermo cresce la mobilitazione contro un progetto percepito come “più di facciata che sostanziale”. Per i promotori della petizione, la differenza è chiara: «Non vogliamo una trasformazione che arrivi dall’alto, ma una riqualificazione che restituisca dignità e sicurezza al nostro quartiere». La raccolta firme proseguirà fino al 15 settembre, con punti dedicati in via Martorelli (ai civici 43, 59 e 71) e nuovi banchetti previsti entro fine mese anche in via Porpora.