L’evento ha rappresentato la conclusione delle varie fasi di un progetto innovativo che ha coinvolto attivamente numerosi funzionari, dirigenti e posizioni organizzative della Regione stessa
Si è tenuto questa mattina nella Sala Trasparenza del Grattacielo della Regione Piemonte il convegno Una città per tutte le stagioni della vita – Dall’accoglienza all’eliminazione delle barriere architettoniche, promosso dalla CPD – Consulta per le Persone in Difficoltà in collaborazione con la Regione Piemonte.
Non c’è disabilità senza sguardo sulla disabilità
L’evento ha rappresentato la conclusione delle varie fasi di un progetto innovativo che ha coinvolto attivamente numerosi funzionari, dirigenti e posizioni organizzative della Regione stessa in un percorso formativo dedicato all’approccio corretto nei confronti delle tematiche legate alla disabilità.
In particolare, il progetto Non c’è disabilità senza sguardo sulla disabilità, promosso dall’Associazione Nuova Generazione per il Bene Comune e WeGlad, in collaborazione con la CPD, è stato realizzato grazie al bando regionale per il “Sostegno a progetti di rilevanza locale promossi da organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e fondazioni del Terzo Settore”, con il coinvolgimento dell’Assessorato Politiche sociali e dell’integrazione socio-sanitaria, Emigrazione e cooperazione decentrata e internazionale, Usura e beni confiscati, Politiche della casa, delle famiglie e dei bambini.
Gli obiettivi
Durante il progetto sono stati fissati diversi obiettivi, tra cui, in primis, quello di promuovere una maggiore consapevolezza e formare dipendenti e amministratori pubblici sull’importanza dell’accessibilità e della fruibilità, nonché sull’uso di una terminologia appropriata, elemento essenziale di rispetto verso le persone con disabilità.
Un ulteriore obiettivo fondamentale è stata la mappatura delle barriere architettoniche: numerosi dipendenti della Regione Piemonte sono stati coinvolti in un'attività partecipativa, resa possibile anche grazie alla promozione di un testimonial d’eccezione, Luca Argentero, in rappresentanza di 1 Caffè Onlus. Nello specifico i partecipanti sono stati invitati a mappare le barriere architettoniche incontrate nel tragitto casa-lavoro attraverso la modalità del Mappathon, dando vita a una sfida realizzata tramite l’app WeGlad.
Il percorso formativo ha coinvolto circa 200 persone, tra dirigenti, funzionari e posizioni organizzative della Regione, sottolineando quanto sia ormai imprescindibile che chi lavora nella pubblica amministrazione acquisisca piena consapevolezza sul corretto approccio al tema della disabilità, una realtà ormai profondamente cambiata rispetto anche solo a vent’anni fa e in continua evoluzione.
In occasione del convegno sono stati inoltre premiati i tre migliori mappatori, selezionati in base al numero e alla qualità delle segnalazioni effettuate durante la challenge.
Promuovere un vero e proprio cambio culturale
La finalità dell’iniziativa, frutto del lavoro di progettazione di un gruppo di associazioni del Terzo Settore, è di promuovere un vero e proprio cambio culturale, affinché la disabilità non sia più considerata una questione di esclusiva competenza di specialisti o associazioni, ma diventi un tema trasversale a tutte le politiche di sviluppo oltreché patrimonio condiviso dell’intera collettività.
In questa prospettiva, è fondamentale sottolineare l’impegno crescente della Regione Piemonte nel ricoprire un ruolo attivo in questo processo di trasformazione sociale, soprattutto nella sua funzione di ente erogatore di contributi e promotore di iniziative trasversali ai diversi ambiti della vita comunitaria (interventi architettonici, culturali, trasporto pubblico, etc.).
A complemento del progetto, la Regione ha infatti destinato specifici finanziamenti ai Comuni del territorio piemontese per sostenere la realizzazione del PEBA – Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche, previsto a livello nazionale dal 1986 per gli edifici pubblici esistenti e dal 1992 anche per gli spazi urbani. Il PEBA ha l’obiettivo di garantire l’accessibilità e la fruibilità degli edifici e degli spazi pubblici, superando le barriere architettoniche ancora presenti.
Il convegno è stato inoltre l’occasione per portare all’attenzione pubblica le esperienze significative di alcuni Comuni che hanno beneficiato del finanziamento PEBA del Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità, promosso dalla Regione Piemonte – Settore Politiche di Welfare Abitativo. Tra questi: la Città di Torino, la Città di Venaria Reale, la Città di Asti e il Comune di Moretta.
Non siamo di fronte a un punto d'arrivo, ma a un nuovo inizio
“Una società che non lasci indietro nessuno deve tenere conto di tutte le esigenze. Per questo motivo siamo in prima linea per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Il fatto che anche il personale tecnico della Regione Piemonte maturi una sensibilità sempre maggiore su questi temi, ci avvicina al raggiungimento del risultato” dichiara l’assessore alle Politiche sociali della Regione Piemonte Maurizio Marrone.
“Il PEBA è obbligatorio per legge dal 1986” – ha dichiarato Maurizio Montagnese, Presidente della CPD – “eppure, a oggi, risulta disapplicato nel 99,9% dei casi. Su nostro stimolo, la Regione Piemonte ha compiuto un passo importante e all’avanguardia rispetto ad altre regioni, stanziando contributi per supportare tutti i Comuni nella redazione del piano. C’è ancora molto da fare in tema di accessibilità. Basti pensare che il Duomo di Torino, simbolo storico e culturale della città, è ancora inaccessibile, nonostante Paolo Osiride Ferrero, Presidente storico della Consulta, avesse fatto di questa battaglia un obiettivo personale. Oggi, tuttavia, celebriamo un piccolo, ma significativo passo avanti grazie alla partecipazione di tanti Comuni al bando, in particolare la Città di Torino, che dimostra la propria sensibilità e un forte impegno sul tema. E tutto questo è possibile grazie a una Regione che ha saputo ascoltare e investire per cui non siamo di fronte a un punto d’arrivo, ma a un nuovo inizio.”