Decreto Natale, l’Ascom: “Una morte annunciata”
Le parole della presidente Maria Luisa Coppa.
L’Ascom Confcommercio Torino e provincia attraverso la sua presidente Maria Luisa Coppa critica duramente il Dpcm di Natale, appena varato dal Governo: “Una morte annunciata”.
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Decreto Natale
Il Dpcm di Natale annunciato dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte ha trovato i pareri negativi dell’Ascom Confcommercio Torino e provincia che attraverso la sua presidente Maria Luisa Coppa ha espresso tutta la sua amarezza.
Il comunicato di Ascom
Ascom rende nota la sua posizione in merito alle nuove restrizioni individuate per via della pandemia:
Le disposizioni rese note dal Presidente del Consiglio arrivano a dare il colpo di grazia ad un settore che è rimasto ostaggio dell’incertezza. Dopo cinque settimane tra zone rosse ed arancioni è bastato un giorno di “giallo” previsto dal DPCM e validato dal comitato scientifico e dalla politica per far cambiare idea e gettare l’intero comparto del commercio e della somministrazione nel caos. E nel frattempo imprenditori ancora fiduciosi e responsabili avevano allestito le vetrine, programmato acquisti, fatto ordini, organizzato il personale, e raccolto le prenotazioni nel rispetto rigoroso delle regole… ma nulla di tutto ciò è più possibile, a cinque giorni dal Natale!
Sono insostenibili quattordici giorni di restrizioni con negozi chiusi in tutti i festivi e prefestivi e l’obbligo di tenere chiuso ininterrottamente per tutto il comparto della somministrazione.
La Presidente Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa:
“Un Governo lontano dalla realtà delle Imprese. A causa di questo metodo, più ancora che per il contenuto delle misure, il tessuto economico e sociale del nostro territorio si è definitivamente strappato! l’incertezza delle restrizioni con l’improvvisazione di queste ore e la totale insensibilità dei politici al “fare impresa” hanno definitivamente lacerato questo tessuto.
Con queste misure vengono puniti tutti. Per non punire gli irresponsabili sono puniti cittadini coscienziosi – quelli che escono con la mascherina e fanno shopping nelle ore meno affollate- ed anche le Imprese ubbidienti e rispettose delle regole. Certamente un metodo molto diseducativo!
Insufficienti i risarcimenti previsti dal Governo l’idea di riconoscere nuovamente l’importo previsto dal Decreto Rilancio per bar e ristoranti è un gesto totalmente inefficace e quasi offensivo. Nessun ristoro poi per i negozi significa condannare l’economia di prossimità all’agonia e ad una fine indegna della nostra cultura. Pensare a loro solo nel nuovo anno significherà risparmiare sulla pelle di coloro che non riusciranno a resistere!
Le parole del presidente di Epat
Alessandro Mautino, presidente di Epat spiega:
Una zona rossa per quattordici giorni è insostenibile un periodo che da solo vale circa il 20% del fatturato di un intero anno. In sostanza il governo, con questa decisione si assume la responsabilità di decretare la morte di un settore fondamentale per i valori economici e sociali che esprime. I Pubblici Esercizi non sono solo numeri; sono i volti e le mani dei gesti quotidiani, una componente simbolica e materiale della vita quotidiana degli italiani, dei loro ricordi e della via trascorsa insieme. E vorrebbero continuare a lavorare: lavorare non per mettere a rischio il Paese, ma per mettere in sicurezza un patrimonio imprenditoriale e sociale che contribuisce al futuro di tutti.
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